Due per mille, concordato, partite Iva e payback: tutte le novità in arrivo con il decreto fiscale – Le misure
Comincia in mattinata l’esame del decreto fiscale nell’aula del Senato e il voto finale, su cui è attesa la questione di fiducia da parte del governo, dovrebbe concludersi nella giornata. Molte le misure contenute nel provvedimento: da due per mille per i partiti, al concordato, passando per payback e partite Iva.
Ritocchi al 2xmille: ai partiti nel 2024 tre milioni in più
Dopo il mancato blitz sul finanziamento alla politica con l’emendamento riformulato dal governo che ridisegnava l’intera disciplina bloccato dal Quirinale, il decreto introduce comunque una novità per i fondi ai partiti: è passata la versione originale della proposta di modifica presentata dall’opposizione che aumenta solo per il 2024 di tre milioni il tetto stabilito per legge (25,1 milioni di euro) delle risorse che provengono dalla destinazione volontaria del due per mille dell’Irpef.
Concordato e partite Iva
Tra le novità più rilevanti c’è la riapertura dei termini del concordato preventivo biennale, approvata dal Consiglio dei ministri il 12 novembre con decreto legge, poi confluito nel decreto fiscale per velocizzarne l’approvazione. Il concordato bis a chi non ha aderito alla prima tranche: si applicano le stesse condizioni e la finestra si chiuderà il 12 dicembre. Nello stesso decreto si è anche ampliata la platea del Bonus Natale da 100 euro, insieme alle tredicesime dei lavoratori dipendenti con almeno un figlio a carico, anche single.
Con la riformulazione del Governo all’emendamento presentato dalla Lega sarà possibile rinviare il pagamento delle imposte sui redditi per le partite Iva individuali fino a 170mila euro di ricavi o compensi: la scadenza del 2 dicembre (il 30 novembre cade di sabato) è rinviasta al prossimo 16 gennaio, pagando in un’unica soluzione e rateizzando l’importo in cinque tranche in scadenza il 16 di ogni mese fino al 16 maggio.
Payback farmaceutico
Via libera all’emendamento di Fratelli d’Italia, sottoscritto anche dal Pd, sul payback farmaceutico, il cui obiettivo è un riequilibrio tra le Regioni. L’emendamento ridisegna il meccanismo e prevede che nella definizione delle quote spettanti alle Regioni da parte delle aziende come contributo allo sforamento del tetto di spesa farmaceutica, l’Aifa tenga conto non più del solo criterio pro-capite, ossia del numero di abitanti, ma anche dei «rispettivi superamenti dei tetti di spesa», redistribuendo gli importi delle regioni.
Fonte: Il Sole 24 Ore