E-commerce, in Europa il fast fashion corre più veloce dell’usato. Boom in Italia per Amazon
Siamo nel bel mezzo del Black Friday, occasione ghiotta (facendo molta attenzione a cosa e dove si compra) per completare qualche buon acquisto online. E all’e-commerce e alla comprensione delle sue dinamiche su scala globale è dedicata la “Mappa dei marketplace 2024” elaborata da Yocabè, piattaforma digitale che aiuta i brand a vendere in Rete raggiungendo oltre 300 milioni di clienti. Ebbene, fra i tanti indicatori che emergono da questo studio ne spicca uno relativo all’Italia, unico mercato dell’Europa centrale a segnare una crescita delle vendite di Amazon, che invece risulta in calo quasi ovunque nel Vecchio Continente per la concorrenza degli e-shop locali (assenti totalmente nel nostro Paese), e cioè realtà come El Corte Inglés in Spagna, Otto e AboutYou in Germania, Leroy Merlin e Decathlon in Francia, Argos in UK, Bol nei Paesi Bassi e Blocket in quelli scandinavi.
Temu continua a crescere
In linea generale, il commercio elettronico B2C in Europa continua a crescere anche se in modo disomogeneo, toccando quest’anno quota 887 miliardi di euro, ma con un aumento disomogeneo tra le varie regioni e con operatori che perdono appeal come eBay (in discesa un po’ ovunque) e altri come Vinted che invece continuano a correre a braccetto con la crescente attenzione per la sostenibilità e i modelli di economia circolare da parte di molte aziende. I beni di seconda mano risultano però meno attrattivi per gli e-shopper di quelli del fast fashion e lo confermano i risultati di Temu (che entra di diritto nella top 5 di molti Paes) e Shein. Sullo sfondo, infine, una delle tendenze più rilevanti è legata all’intelligenza artificiale e alla realtà aumentata, tecnologie che stanno rivoluzionando il settore retail, impattando significativamente sulla gestione della supply chain, sull’esperienza di acquisto (aumentando il livello di personalizzazione) e sulle attività di assistenza al cliente.
Italia roccaforte Amazon, in UK si fa sentire la Brexit
Che il gigante dell’e-commerce nordamericano abbia un rapporto “speciale” con il nostro Paese non è novità dell’ultimo minuto, proprio per l’impronta che il marketplace pensato da Jeff Bezos ha saputo dare allo sviluppo dell’e-commerce in Italia agli inizi degli anni 2000. E questa corsa in avanti non si è fermata: Amazon cresce infatti del 6% rispetto al 2023, toccando un valore di transato online di 58,8 miliardi di euro. Fra i numeri che ne caratterizzano la supremazia fra i grandi negozi virtuali segnaliamo i più interessanti: il 47% degli utenti del sito tra i 16 e 64 anni ha completato acquisti ogni settimana, il fashion comanda la classifica del venduto con oltre 15 miliardi di dollari e un incremento di circa il 26% (segue l’elettronica con 10,7 miliardi e una crescita dell’11%) e 188 milioni di visite mensili medie nel 2024, con un salto in avanti del 18%. Alle spalle di Amazon, per numero di visite, inseguono nettamente staccati nomi assai noti agli amanti dello shopping online, vale a dire eBay (con 39 milioni di visite), Temu e Zalando. Guadando oltre i nostri confini, fra i Paesi del nord e centro Europa è emblematico il caso del Regno Unito, dove il calo delle visite sui marketplace generalizzato e massiccio. Amazon ed eBay lamentano cali di affezione nell’ordine del 50% e sono in discesa anche gli altri marketplace della top 5, e cioè Argos, Etsy e Temu.
La colpa è probabilmente imputabile, come spiega Vito Perrone, Ceo e co-founder di Yocabè, “alla Brexit, che ha accentuato le difficoltà nella gestione delle operazioni doganali e comportato un aumento dei costi di spedizione sia dall’Europa al Regno Unito che viceversa, riducendo il numero di prodotti disponibili sui marketplace e inducendo diversi operatori internazionali a rinunciare a lavorare in questo mercato”.
Cosa succede nel mondo
Detto dell’Europa, e spiegato come l’area meridionale e orientale del continente registri tassi di crescita a doppia cifra riflettendo l’evoluzione post-pandemia dei comportamenti di consumo, quali sono i comportamenti delle altre regioni del mondo? La risposta non può che partire dagli Stati Uniti, patria per eccellenza dell’e-commerce: quello a stelle e strisce si conferma il terzo mercato online al mondo, dopo Cina e India (i dati sono di Statista) e premia nell’ordine, in termini di categorie merceologiche, fashion, elettronica e bevande (che superano i 90 miliardi di dollari in virtù di un incremento anno su anno di quasi il 30%). Molto interessante, a detta degli esperti di Yocabè, è quanto sta accadendo in Russia, dove Ozon ha superato in classifica Wildberries e dove, soprattutto, ha registrato un vero e proprio boom di visite mensili il marketplace dedicato al fashion Farfetch.
Fonte: Il Sole 24 Ore