È partita Hera: così la prima missione europea ci difenderà dagli asteroidi

Hera, la prima missione dell’Agenzia Spaziale Europea per la difesa planetaria è partita con successo il 7 ottobre 2024 alle 16.52 ora italiana dalla rampa di lancio del Kennedy Space Center a Cape Canaveral. L’obiettivo è testare le tecnologie in grado di difendere il nostro pianeta da un eventuale impatto di asteroide.

«La sala di controllo è piena di pupazzi di dinosauro, non faremo la loro stessa fine», scherza così Ian Carnelli, responsabile della missione Hera, dopo la tensione del lancio e facendo riferimento all’estinzione dei dinosauri provocata circa 65 milioni di anni fa proprio dall’impatto di un asteroide sulla Terra.

Il lanciatore Falcon 9 di SpaceX ha avviato nello spazio la sonda Hera che viaggerà per due anni – arrivo previsto per ottobre 2026 – verso il sistema binario di asteroidi Didymos a 195 milioni di km dalla Terra.

Didymos è il corpo primario delle dimensioni di una montagna con un diametro di circa 780 m e un periodo di rotazione di 2,26 ore. Il corpo secondario si chiama Dimorphos, più o meno delle dimensioni della Grande Piramide di Giza, ha un diametro di circa 150 m e orbita attorno a Didymos a una distanza di circa 1,2 km dalla superficie. Quest’ultimo è stato colpito nel 2022 dalla sonda della NASA denominata DART. È stata la prima volta che un oggetto del Sistema Solare ha subito un cambiamento di orbita causato da un’attività umana. La sonda Hera, una volta giunta a destinazione, osserverà e analizzerà tutti i cambiamenti subiti dal satellite colpito.

«Hera è finalmente in viaggio verso Didymos; oggi stiamo scrivendo una nuova pagina della storia spaziale. Questa missione nello spazio profondo ha preso forma, dal contratto al lancio, in soli quattro anni, una testimonianza del duro lavoro e della dedizione di tutto il team», ha dichiarato ancora Ian Carnelli.

Fonte: Il Sole 24 Ore