Ecco come cambia il lavoro, tra giovani Neet e Intelligenza artificiale

Ecco come cambia il lavoro, tra giovani Neet e Intelligenza artificiale

Il lavoro che cambia, tra giovani che ancora non hanno un impiego e non studiano. E poi il ruolo delle istituzioni e delle imprese, le sfide e opportunità dell’intelligenza artificiale e la necessità di governarla. Il filo conduttore che anima il convegno Job Evolution organizzato dal Sole 24 Ore al Museo nazionale della Scienza e della tecnologia a Milano.

Un contributo al dibattito

Un’iniziativa importante, come sottolineato da Federico Silvestri, Direttore Generale Media & Business Gruppo 24 ORE, Amministratore Delegato 24 ORE Eventi, che vuole dare un contributo al dibattito tra istituzioni e mondo dell’impresa e chi vuole accedere al mondo del lavoro. «Spesso i ragazzi che frequentano scuole e università ci sollecitano per meglio capire come orientarsi nelle scelte e questo è un paradosso – ha detto – perché le imprese in questo momento hanno bisogno di necessità urgente di lavoratori specializzati e pensiamo che questo dibattito possa contribuire a fare un passo avanti chi deve immettersi nel mondo del lavoro chi presidia l’impresa e vale anche per chi scivola fuori e a volte viene espulso dal mondo del lavoro e diventa importante capire come ci si può collocare».

Lavoro centrale nelle nostre vite

E quindi il lavoro che, come ha sottolineato il direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, «è centrale nella vita di tutti noi, dato che se si pensa al tempo che si passa al lavoro o in famiglia non c’è partita». Quindi le sfide e opportunità perché «il lavoro ci riguarda t tutti e ci riguarda e coinvolge tutti». Poi l’intelligenza artificiale, «siamo stati i primi a parlarne e c’è il rischio reale che si crei una bolla e penso sia necessario fare una riflessione». E poi l’energia dato che nell’arco di non troppo tempo proprio l’intelligenza artificiale e data center assorbiranno la maggior parte dell’energia prodotta. Poi smart working ma anche lavoro finalizzato al reinserimento dei detenuti e mondo della disabilità.

La disabilità e il lavoro

Tema sottolineato dalla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli che ha sottolineato come si stia portando avanti «una grande riforma che mette al centro la persona e crea nuovo modo di vedere la persona stessa». «In ogni persona bisogna comprendere i talenti e non i limiti e questo permette di investire sugli altri in modo significativo non solo come istituzioni ma anche come privati. Anche nei centri per l’impiego per le persone con disabilità è importante un confronto con del personale specifico per capire quali sono le richieste delle imprese. Serve poi un accompagnamento iniziale al posto di lavoro: ci sono aziende che stanno investendo ma che se lasciate sole poi il fallimento arriva». Non solo: la ministra ha ribadito la convinzione che «il lavoro fatto da terzo settore sia da tenere in grande considerazione». «Per questo stiamo realizzando un bando da quasi 300 milioni per il prossimo anno – ha proseguito – che si rivolge agli enti del terzo settore che hanno creato posti di lavoro per lavoratori con disabilità e che possano tenere insieme anche la parte abitativa».

Dialogo tra istituzioni e parti sociali

E in questo scenario rientra anche il dialogo tra le istituzioni e le parti sociali. A ribadirlo, ricordando anche l’incontro con i sindacati europei avvenuti in occasione del G7 lavoro a Cagliari, è stata la ministra Marina Calderone che ha sottolineato anche l’importanza della formazione e la sfida che riguarda l’intelligenza artificiale.

Fonte: Il Sole 24 Ore