Ecco come le Camere rivisitano le leggi: in 12 anni approvati 25.845 emendamenti

Ecco come le Camere rivisitano le leggi: in 12 anni approvati 25.845 emendamenti

Per il Parlamento è ormai uno dei pochi modi per lasciare il segno. La corsa all’ultimo emendamento possibile è qualcosa di più di una tradizione consolidata per deputati e senatori, come conferma la pioggia di ben 1.266 proposte di modifica d’iniziativa parlamentare caduta nei giorni scorsi sul decreto Milleproroghe all’esame del Senato. Ma anche i governi di turno non sfuggono all’attrazione dei ritocchi in corsa, malgrado la fetta più cospicua dei provvedimenti sotto i riflettori delle Camere arrivi già direttamente da Palazzo Chigi e dintorni. Non deve pertanto stupire che in poco di 10 anni (quasi 12, per la precisione), nell’arco di tempo compreso tra la diciassettesima legislatura e quella attuale (la diciannovesima) giunta quasi al giro di boa, gli emendamenti approvati abbiano raggiunto quota 25.845, la metà dei quali – poco meno del 51% – riconducibile alla fase di conversione dei decreti legge.

Nell’attuale legislatura ai decreti legge il 63% dei ritocchi

Una percentuale, quest’ultima, che è però notevolmente lievitata negli ultimi anni. La scorsa legislatura i ritocchi ai Dl erano già saliti al 63% dei correttivi complessivamente approvati, contro quasi il 43% di quella precedente. E anche nella legislatura in corso, fino a questo momento, l’asticella è sempre attorno al 63%. Un ulteriore indicatore, quello delle modifiche approvate, di come l’attività del parlamento sia sempre più risucchiata dalle iniziative governative.

Nella diciassettesima legislatura ben 13.587 modifiche

Come emerge dai dossier di Montecitorio e Palazzo Madama, nella diciassettesima legislatura (dal marzo 2013 al marzo 2018) le Camere hanno dato l’ok a 13.587 emendamenti, 5.635 dei quali erano stati presentati in sede di conversione in legge dei Dl (altri 4.985 a leggi d’iniziativa governativa, 506 a leggi di ratifica e 2.461 a leggi d’iniziativa parlamentare). Nel corso della legislatura successiva (la diciottesima, dal marzo 2018 all’ottobre 2022) hanno complessivamente ricevuto il disco verde 8.498 correttivi: 8.053 in prima lettura e 445 in seconda lettura (con 7.595 ritocchi approvati in Commissione e 903 in Assemblea). E un’ampia fetta di questa massa di modifiche è risultata legata all’iter di conversione dei decreti legge: 5.343, di cui 5.255 “licenziate” nel primo passaggio parlamentare e 88 nel secondo. Una massiccia rivisitazione dei Dl, che contribuito a dilatarne in maniera significativa la versione di partenza: 55 commi e 8.875 parole in più, con una lievitazione, rispettivamente, del 65,97% e del 70,43%.

Da ottobre 2022 tutti i correttivi ai Dl solo «in prima lettura»

Anche nell’attuale legislatura (la diciannovesima, cominciata nell’ottobre 2022) la quota prevalente di emendamenti sgorga dalle partite parlamentari sui decreti. In tutto al 13 gennaio 2025 hanno ottenuto il via libera 3.760 ritocchi: 3.677 in prima lettura e 83 in seconda lettura (3.445 le modifiche passate in Commissione e 315 quelle inserite dalle Assemblee). E di questi ritocchi sono 2.131 quelli approvati lungo il percorso di conversione dei Dl (2.017 in Commissione e 114 in Aula). Con una peculiarità rispetto alle legislature precedenti: tutti gli emendamenti ai Dl sono stati approvati in prima lettura, all’insegna di quel monocameralismo alternato che è ormai un fenomeno diffuso in Parlamento. Nella fase dell’iter di conversione, i testi dei decreti legge hanno registrato un aumento medio, rispetto alla “versione base”, di 33 commi e di 4.325 parole. Testi che sono pertanto lievitati del 58,3% sul versante dei commi e del 63% con riferimento al numero di parole.

Fonte: Il Sole 24 Ore