Ecco come rinasce l’antico borgo di San Bernardino

Le torbiere, i boschi di abeti e larici e una flora rigogliosa regalano un’atmosfera che non ti aspetti quando si arriva a San Bernardino. I prati umidi che circondano il villaggio ospitano una straordinaria diversità di specie e ne fanno un vero tesoro di biodiversità a sud delle Alpi. Siamo in quell’angolo del Cantone dei Grigioni forse meno noto rispetto alle famose Saint Moritz, Pontresina, Davos e Arosa ma dalla storia antichissima, a meno di due ora da Milano, facilmente raggiungibile per la via che da Lugano, porta a Bellizzona e Coira e fino al passo. Proprio da questo baluardo (il Passo San Bernardino è a 2066 metri sul livello del mare) una delle strade montane della Svizzera dalla storia secolare, visto che era frequentato già dal Medioevo, strategico per il transito sul valico. I Romani approfittarono di questo passaggio per collegare la Pianura Padana con i territori della provincia romana della Rezia, costruendo una strada ancora oggi visibile. La strada attraversa un paesaggio in quota, dal carattere misterioso e costellato di piccoli specchi d’acqua spettacolari e di striature glaciali come il magnifico lago di montagna di Moesola. Ma non è l’unico. Quando in autunno i paesaggi si colorano di rosso, partendo dal piccolo borgo di San Bernardino un facile itinerario conduce alla scoperta dei due incantevoli laghi alpini, il piccolo e balneabile Lagh Doss e il Lago d’Isola ai cui bordi in inverno si trovano i tracciati per lo sci di fondo e i percorsi per escursioni a piedi o con le ciaspole.

Il nome originario Gualdo de Gareda, bosco della guarigione, insieme al ritrovamento di vasche in legno e altri oggetti di uso termale risalenti al periodo romano, ci dice molto del luogo. Qui ci sono sorgenti di acqua ricca in ferro, magnesio e zolfo già conosciuta e sfruttata in antichità che ne hanno fatto da sempre luogo un luogo di cura e benessere. Ecco perchè il nome del villaggio, come testimonia le bella chiesetta del tardo quattrocento ancora esistente , fu dedicata al santo protettore dei polmoni San Bernardino da Siena. La fama del villaggio come località termale e orientata al turismo continua nel 1800 e anche nel secolo scorso, quando gente di nobile estrazione sociale vi si recava richiamata dalle qualità terapeutiche dell’acqua. Le alte montagne e la neve copiosa ne hanno fatto negli anni 80 una località sciistica nota. Ma, sebbene San Bernardino abbia molti elementi d’attrattività (natura in primis, è facilmente raggiungibile con un autostrada diretta o con il treno, il Paese si trova ad un’altezza ideale di 1600 metri e le piste raggiungono fino ai 2700 di quota quindi c’è sempre neve) qualcosa nel tempo si è interrotto. Ma ora il villaggio si avvia a vivere una rivoluzione che dovrebbe portarlo nell’arco di un decennio a diventare una località turistica green ed econsostenibile con una serie di servizi all’avanguardia.

Recupero green

Il Gruppo San Bernardino Swiss Alps da un anno ha avviato un progetto di recupero di strutture esistenti (impianti di risalita, alberghi, abitazioni, etc) e di ampliamento immobiliare destinato a trasformare il volto di questa località.

«Siamo al momento in quella che chiamiamo la nostra “fase 0”, ovvero in quella nella fase che ha visto i primi investimenti concentrati nel far ripartire gli impianti sciistici (già operativi dall’anno scorso), nell’ammodernamento e ristrutturazione di unità immobiliari presenti nel centro del Paese – spiega Flavio Petraglio, ceo Gruppo San Bernardino Swiss Alps. – All’avvio della prossima stagione (questo inverno) su cinque cantieri aperti, tre saranno già conclusi. Cinque impianti di risalita sono già stati riaperti e in funzione, quattro sono nell’area Confin e 1 ski-lift piú verso il centro. A livello di strutture ricettive abbiamo un albergo Brocca&Posta completamente ristrutturato con 50 camere, il Brocco & Posta Lodge (2 stelle), ovvero camere più ampie (doppie e triple) pensati per un pubblico più giovanile, saranno completati 35 dei 70 appartamenti in gestione alberghiera sotto il nome di San Bernardino Alpine Apartments. Abbiamo iniziato i lavori per l’hotel Ravizza, che sarà pronto in un anno. Alla fine di questa fase avremo un totale di 100 appartamenti in gestione.  Abbiamo visto in San Bernardino un forte potenziale. É una località facilmente raggiungibile, da Milano. Ha un paesaggio e una natura unica che permette di sfruttare la località non solo durante il periodo invernale ma tendenzialmente durante tutto l’anno. Il Paese si trova ad un’altezza ideale di 1600 metri e le piste raggiungono fino ai 2700 di quota. Come società sviluppatrice (San Bernardino Swiss Alps) puntiamo a creare dei contenuti all’interno di questo potenziale, come nuove strutture sportive (per sport anche al chiuso), aree wellness e relax, zone ricreative e rilancio di sport estivi. Il nostro obiettivo ora è creare un punto di attrazione che sia vivibile e attrattivo durante tutto l’anno. Il tutto rispettando al massimo la natura. Soprattutto in questa fase zero, abbiamo mirato al recupero del vecchio e quindi abbiamo fatto investimenti finalizzati a rimettere in moto quello che c’era. La fase zero ha visto un investimento complessivo di 80 milioni di Franchi svizzeri. In totale gli investimenti alla fine di tutte e le fasi saranno di 300 milioni di Franchi svizzeri in un piano decennale». Arriverà anche un Museo dedicato alla sua storia, un centro termale e la Spa. E dovrebbe tornare ad essere operativa anche la Fonte Minerale di San Bernardino. Tra i progetti “green” la realizzazione fuori del villaggio un parcheggio con 600 posti auto per far spostare le persone all’interno di San Bernardino solo con bus elettrici, eliminando completamente il ricorso alle auto.

Fonte: Il Sole 24 Ore