Economia circolare, tessile e calzaturiero pronti per le nuove norme Ue

Economia circolare, tessile e calzaturiero pronti per le nuove norme Ue

Le normative europee dettano cambiamenti importanti per l’industria della moda. Il 2025 porta con sé l’applicazione della direttiva Epr (responsabilità estesa del produttore), che dovrà essere recepita dalle medio, piccole e grandi imprese che operano su scala nazionale, anche in termini di distribuzione online. Una assunzione di responsabilità – per la quale sarà necessario da parte dei produttori sostenere i costi di fine vita di quanto introdotto nel mercato – che vede protagonista un comparto di eccellenza del made in Italy. Per trasformare in opportunità strategica la normativa, le imprese guardano all’economia circolare, che, entro il 2030, rappresenterà il 23% del mercato globale della moda, secondo un rapporto della Ellen MacArthur Foundation.

«È in atto un cambiamento importante che rende le imprese tessili responsabili, sia dal punto di vista operativo che finanziario, della gestione del fine vita del prodotto – commenta Enrico Soffiati, amministratore delegato del Consorzio Rematrix -. Questo si rifletterà anche sul consumatore, che verrà a sua volta responsabilizzato. La direttiva sull’obbligo di riciclo dei materiali tessili contribuisce a incrementare l’innovazione delle imprese in Italia, introducendo per loro la valida opportunità di un business model circolare e non più solo lineare. Il nostro consorzio nasce per proporre alle imprese soluzioni innovative per la gestione proattiva del fine vita di prodotti tessili e calzaturieri e poggia su un’offerta di servizi per gli associati per gestire in modo efficiente la sostenibilità aziendale, su piattaforma digitale innovativa che garantisce tracciabilità e sulla nostra rete di partner tecnologici».

Scarpe e riciclo

A indirizzare le aziende verso la circolarità è, ancora una volta, l’Unione europea, supportando numerosi progetti finalizzati proprio al recupero all’immissione sul mercato di nuove creazioni realizzate con materiali riciclati, provenienti da prodotti a fine vita. Le imprese stanno cogliendo questa occasione per portare avanti iniziative pionieristiche, capaci allo stesso di tempo di aprire nuovi segmenti di business.

«Esistono delle iniziative di grande interesse – spiega Soffiati -, come Life Re-Shoes, promosso dal calzaturificio Scarpa con il supporto di un partner tecnologico del Consorzio, che applica una tecnologia innovativa per la devulcanizzazione della gomma, e del nostro gestore Innovando, per la parte di raccolta e tracciabilità delle scarpe usate. Il progetto mira alla produzione di un nuovo modello di scarpa di alta qualità con il 50% di materiale riciclato attraverso il riciclo di calzature giunte a fine vita, raccolte da 250 negozi tra Italia, Francia, Germania e Austria. Si riduce in modo sensibile l’impatto ambientale, mantenendo le caratteristiche del prodotto».

L’iniziativa con lo spin-off dell’ateneo bolognese

Altra iniziativa è quella nata dalla collaborazione tra Level Gloves e Re-Sport, società spin-off dell’Università di Bologna e partner tecnologico del Consorzio Rematrix, che ha visto lo sviluppo di una nuova tecnologia per riciclare meccanicamente guanti in poliestere ottenendo polimeri di alta qualità da utilizzare in nuovi prodotti assieme ad altro materiale vergine. Il progetto di riciclo e recupero dei guanti usati si pone l’obiettivo di offrire una seconda vita ai guanti, riciclando tutte le componenti per la creazione di materiali ecosostenibili. Il materiale recuperato dai guanti può essere miscelato al 50% con poliestere vergine o pre-consumo, ottenendo un polimero con le stesse proprietà di quello originale. Si riduce così l’impatto ambientale del 40% (pari a 2,18 tonnellate di CO2 equivalente, calcolato come GWP). Sempre sul riciclo dei guanti Re-Sport ha sviluppato un sistema per disciogliere e riciclare la componente in pelle del guanto, in modo da poter riutilizzare la parte interna per creare nuovi materiali riciclati per l’isolamento termico dei guanti. Inoltre, ha brevettato un sistema per separare le fibre di lycra da quelle in poliestere, rendendo più efficace il riciclo di entrambe le componenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore