Egon Schiele. Ritrovata un’opera giovanile creduta perduta

Egon Schiele. Ritrovata un’opera giovanile creduta perduta

Il dipinto di 60 x 100 cm porta in basso a destra la firma di Egon Schiele e due date: quella sul retro fissa l’inizio della realizzazione al 21 aprile 1907 e quella sul fronte il completamento il 12 maggio 1907. L’artista creò dunque quel ritratto poco prima di compiere 17 anni, in un periodo in cui già frequentava l’Accademia di Belle Arti e aveva incontrato Gustav Klimt, che lo prese sotto la propria protezione.

Il soggetto, peraltro scelto per diversi dipinti pervenuti fino a noi, è l’agiato zio di Egon, Leopold Czihaczek, seduto al pianoforte della sua casa nel quartiere viennese di Leopoldstadt. Dopo la morte del padre di Schiele alla fine del 1904, l’uomo era diventato anche il tutore del nipote, una funzione che aveva poi dismesso nel 1910 con dure parole di biasimo per il comportamento del giovane, accusato di un noncurante rapporto col danaro.

La cornice originaria

Il quadro è ancora provvisto della cornice originaria, un dettaglio desumibile da una fotografia in bianco e nero, utilizzata come cartolina e spedita il 6 dicembre 1930, in cui il dipinto appare appeso alla parete di un salotto. Il mittente era un intimo di famiglia, Gustav Huber, che possedette il quadro fino alla morte, nel 1945. Di quell’opera giovanile svanita nel nulla finora si conoscevano anche due schizzi preparatori, di cui uno è conservato al Wien Museum. Si presumeva dunque che quel ritratto fosse esistito, ma nel dopoguerra se ne erano perse le tracce.Poi il colpo di scena, quando l’attuale proprietario, un privato austriaco della cerchia famigliare di Gustav Huber, si è rivolto al Leopold Museum di Vienna per un parere.

Verena Gamper

Verena Gamper, la responsabile delle ricerche su Schiele dell’istituzione, forte della maggiore collezione al mondo di opere dell’espressionista austriaco, ha quindi ricostruito la provenienza e attestato l’autenticità, successivamente confermata da altre perizie: “Stilisticamente il dipinto presenta elementi impressionisti.

E’ stato emozionante vedere materializzarsi un’opera che si temeva perduta”, ha affermato Gamper.Un apposito accordo consentirà di inserire il dipinto nell’articolata e suggestiva mostra su Vienna attorno al ’900 che il Leopold Museum propone in permanenza. Il quadro ritrovato è stato inoltre inserito nell’imminente lancio di un corpus di 24 opere di Schiele di proprietà dell’istituzione viennese, che verranno proposte sotto forma di nft (non fungible tokens). I fondi raccolti dalla vendita saranno destinati al restauro dell’opera e, come auspica la direzione del museo, possibilmente al suo acquisto.

Fonte: Il Sole 24 Ore