Eicma chiude con +20% di pubblico. Edizione record per il Salone italiano delle due ruote

Eicma chiude con +20% di pubblico. Edizione record per il Salone italiano delle due ruote

Una edizione record, che si lascia definitivamente alle spalle le incertezze e le limitazioni della pandemia e che con oltre 560mila presenze supera del 19% gli ingressi registrati nel 2022. L’Eicma, il Salone delle due ruote che si è chiuso domenica a Rho Fiera, si conferma l’appuntamento più atteso del comparto, con alle spalle più di cento anni di storia e nuove sfide industriali e di mercato. Per l’Europa, in particolare, l’obiettivo a medio termine è mantenere un presidio prezioso nella produzione mondiale di motoveicoli – 600mila nel 2022 – e sottrarsi alla logica delle nicchie di mercato.

Sono stati più di 2mila i marchi presenti, mai così tanti nelle scorse edizioni, oltre 700 gli espositori presenti, il 67% proveniente da 45 paesi esteri. La migliore edizione di sempre dell’Eicma, società controllata da Confindustria Ancma – Associazione nazionale dei produttori e dei distributori di motoveicoli – ha mantenuto anche quest’anno la sua doppia matrice: appuntamento di riferimento per gli operatori del settore, con una fortissima presenza degli asiatici, ed evento molto amato dal grande pubblico.

Gli operatori business che hanno partecipato sono stati quasi 40mila, uno su due proveniente dall’estero, in particolare da 120 diverse nazioni. Confermando così il carattere internazionale di Eicma che guarda ora all’edizione 2024, che si svolgerà dal 5 al 10 novembre sempre a Rho Fiera.

Il fenomeno delle e-bike ha tenuto banco durante l’edizione 2023, grazie anche ad un’area di test dedicata. Si tratta di un fenomeno esploso con il Covid e ora in fase di assestamento sul mercato, con una forte radice industriale in Europa. Segno dei tempi la nuova area YUM, Your Urban Mobility, che ha accolto istituzioni e startup del settore, a cui Eicma ha offerto una vetrina internazionale grazie al sostegno dell’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Fonte: Il Sole 24 Ore