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Einstein telescope, nasce la task force per il progetto
Un altro tassello nel mosaico. È stata istituita la task force dell’Einstein Telescope, ossia, il futuro rilevatore di onde gravitazionali (il misuratore che si sviluppa in un triangolo con una dimensione di 10 chilometri per lato) che l’Italia è candidata a ospitare nella gallerie a oltre 100 metri di profondità nella miniera di Sos Enattos in Sardegna. Un sito definito dagli esperti e ricercatori «ideale» e che vede l’Italia in competizione con un altro centro, l’Euroregione Mosa-Reno tra Paesi Bassi, Belgio e Germania.
Esperti per valutare costi e rischi
Il gruppo, formato da 30 esperti con competenze in ambiti differenti che vanno dall’isolamento sismico alla criogenia, continuando con tecnologie del vuoto e infrastrutture «per aggiornare la configurazione del rivelatore Et e valutare rischi tecnici di diverse modifiche al layout, garantendo flessibilità per le incertezze progettuali».
Primo incontro alla Normale di Pisa
La task force è stata nominata dall’Einstein Telescope Organization, che raggruppa istituzioni e centri di ricerca europei coinvolti. Il appuntamento, dal 18 al 20 febbraio alla Scuola Normale Superiore di Pisa, sarà un incontro organizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare da Giovanni Losurdo della Scuola Normale e Fiodor Sorrentino dell’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare), che è anche a capo del gruppo. Per l’Italia ci saranno, oltre ai rappresentanti dell’Infn anche i ricercatori delle università di Trento, Università del Sannio, Università Sapienza di Roma, Università di Napoli, Gran Sasso Science Institute e European Gravitational Observatory, il consorzio creato per dirigere i lavori di Virgo, l’attuale rivelatore europeo di onde gravitazionali che si trova nella campagna pisana.
Le peculiarità dell’Einstein telescope
«Rispetto proprio al rivelatore Virgo, nel comune di Cascina, così come all’altro osservatorio di onde gravitazionali Ligo (statunitense) – scrive sul notiziario Web la Normale di Pisa -, Einstein Telescope è progettato per avere una sensibilità molto più elevata grazie soprattutto all’aumento della lunghezza del braccio dell’interferometro a 10-15 chilometri, alla sua collocazione sotterranea, al raffreddamento degli specchi a temperature criogeniche e all’impiego di altre tecnologie di frontiera».
La Regione si muove con l’unità di progetto
I giorni scorsi anche la Regione Sardegna ha istituito l’unità di progetto per sostenere la candidatura del sito minerario di Sos Enattos a Lula a ospitare l’Einstein Telescope. «Dopo lo stanziamento di 350 milioni di euro, il via libera alla realizzazione del Centro ricerche e aver ospitato il G7 della Scienza a Sos Enattos – ha detto la presidente della Regione Alessandra Todde – prosegue la Presidente – l’istituzione dell’Unità di progetto rappresenta un altro tassello per non farci sfuggire questa irripetibile opportunità per la Sardegna». La struttura avrà il compito di coordinare dal punto di vista tecnico, per ciò che compete alla Regione, tutte le attività necessarie per la stesura del “Bid Book”, il fascicolo a corredo della candidatura, che dovrà essere presentato entro il 2025.
Fonte: Il Sole 24 Ore