“El jockey”, delude la commedia nera argentina in concorso a Venezia
Parte da premesse senza dubbio ambiziose Luis Ortega, con questo film che mescola i toni della commedia nera a un percorso di formazione compiuto dal suo protagonista per cercare il vero se stesso.
Se inizialmente “El jockey” riesce anche a coinvolgere, dopo l’incidente la narrazione si sfalda su binari troppo surreali e quasi mai incisivi che rendono la visione poco appagante e ancor meno capace di lasciare spunti davvero interessanti su cui pensare al termine dei titoli di coda.
La colonna sonora è tra i pochi pregi
Il buon ritmo del montaggio che contraddistingueva “L’angelo del crimine”, qui si ritrova soltanto nella notevole sequenza che anticipa l’incidente, mentre per il resto della narrazione assistiamo a un prodotto registicamente scolastico, che mette troppa carne al fuoco senza riuscire a trovare il giusto equilibrio tra le parti.
Tra i pochi pregi c’è una bellissima colonna sonora che riesce a valorizzare alcuni passaggi, seppur non basti per innalzare il livello complessivo dell’operazione.
Non aiuta neanche un cast di interpreti poco in forma, compreso il solitamente bravo Nahuel Pérez Biscayart, diventato famoso per le buone prove in “120 battiti al minuto” e in “Un anno, una notte”. Tra i volti noti si segnala inoltre Mariana Di Girólamo, indimenticabile protagonista di “Ema” di Pablo Larraín.
Fonte: Il Sole 24 Ore