Elezioni europee: Fdi cresce ancora, si avvicina il Pd. Fi davanti alla Lega. Affluenza sotto il 50%

Fratelli d’Italia cresce ancora rispetto alle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Il Pd supera di oltre 4 punti la soglia psicologica del 20 per cento. Giù invece il Movimento 5 Stelle, sotto il 10%, penalizzato dalla bassa affluenza al Sud e nelle Isole (rispettivamente al 43,7% e al 37,7% contro una media nazionale che ha toccato il minimo storico al 49,69% contro il 54,5% del 2019), dove il partito di Giuseppe Conte è stato per tradizione più forte. Il confronto tutto interno al centrodestra tra Lega e Forza Italia vede in vantaggio Fi 9,68% contro 9,18% del Carroccio.

Tra gli altri partiti, supera la soglia del 4% per accedere alla ripartizione dei seggi all’Europarlamento Alleanza verdi sinistra (6,61%), mentre non ce la fanno né Stati Uniti d’Europa (3,69%), la “lista di scopo” promossa da Più Europa di Emma Bonino e Italia Viva di Matteo Renzi, né Azione di Carlo Calenda (3,29%). Questa è la fotografia del voto in Italia per il Parlamento europeo.

Il governo cresce

Giorgia Meloni, mettendosi in gioco in prima persona (si è candidata come capolista in tutte e cinque le circoscrizioni pur essendo chiaro che se eletta non sarebbe mai andata a Strasburgo), ha trascinato la lista di Fratelli d’Italia al 28,9%, oltre il 26% ottenuto alle scorse politiche del 2022. E ha più che quadruplicanto i voti ottenuti alle europee di cinque anni fa (6,4%). Era stata la stessa premier a fissare l’asticella al 26% per considerarsi soddisfatta del risultato (anche se nel partito si puntava ad avvicinarsi il più possibile al 30%). Una affermazione che sommata alla tenuta di Lega e Fi consentirebbe alla coalizione di governo di incrementare di qualche punto il proprio consenso (attorno al 47%).

La competizione Lega-Fi

Tengono anche gli altri due alleati di governo. Tra Forza Italia e Lega era nata una competizione interna. Tanto che lo stesso leader del Carroccio, Matteo Salvini, sabato quando si era recato a votare, aveva detto: «Mi aspetto di fare più di Forza Italia, ma ora non faccio pronostici. L’aria è buona». I dati danno in vantaggio Fi. A differenza di Giorgia Meloni e Antonio Tajani, Salvini non si è candidato, scommettendo molto sulla presenza in lista del generale Roberto Vannacci.

Per Forza Italia (presente con la lista unica insieme ai centristi di Noi moderati) il risultato è un grande successo anche perché, dopo la morte di Silvio Berlusconi il 12 giugno 2023, nessuno avrebbe scommesso che gli azzurri sarebbero stati in grado di tenere (figuriamoci superare) il risultato dell’8,1% delle politiche del 2022 e delle europee del 2019 (8,8%). Un successo personale per il segretario del partito (nonché vicepremier e ministro degli Esteri) Antonio Tajani, candidato in tutte le circoscrizioni, tranne in quella insulare, e come capolista.

Fonte: Il Sole 24 Ore