Emilia-Romagna, per Tper risultati pre Covid e piano di investimenti da 260 milioni

Si chiude con ricavi operativi per 228 milioni di euro e un utile di 3,3 milioni il consuntivo 2023 di Tper, la principale azienda di trasporto pubblico locale dell’Emilia-Romagna. Un gruppo di 2.346 dipendenti (il 98% a tempo indeterminato) e 12 società di mobilità e logistica che gestisce direttamente il servizio su gomma e il car sharing nei bacini di Bologna e Ferrara, nonché il trasporto ferroviario regionale, in partnership con Trenitalia, ed è azionista sia di Seta (l’azienda di Tpl di Modena, Reggio Emilia e Piacenza) sia di Start Romagna, che opera invece nell’area romagnola.

Risultati, quelli messi nero su bianco nel progetto di bilancio approvato dal Consiglio di amministrazione, che passano ora al vaglio dell’assemblea dei soci e confermano il ritorno alla normalità pre-Covid, dopo anni complessi per il trasporto collettivo. Il 2023 ha visto infatti aumentare del 20% i passeggeri dei 1.200 mezzi Tper che viaggiano su gomma (superando quota 150 milioni di viaggiatori) e del 30% gli abbonamenti mensili, complice il Bonus trasporti.

«Il bilancio 2023 è la base per affrontare le sfide aperte per i prossimi anni e le criticità del settore. La società è impegnata, come sempre, a fare il meglio e a crescere come gruppo della mobilità integrata e intermodale», commenta la presidente e ad di Tper, Giuseppina Gualtieri. Ricordando la solidità economico-finanziaria della società e la prudenza gestionale che ha permesso di raddoppiare gli investimenti (dai 32 milioni del 2022 a 69 milioni di euro) già lo scorso anno. Con un programma ambizioso per il triennio 2024-2026 di altri 260 milioni di euro di investimenti solo per le attività di trasporto pubblico nei bacini di Bologna e Ferrara, tra infrastrutture e l’acquisto di 362 nuovi bus, all’insegna della transizione ecologica e dello sviluppo tecnologico. Già lo scorso anno Tper aveva messo in funzione 81 nuovi mezzi ecologici e accessibili.

Assieme al preconsuntivo è stato presentato anche il bilancio integrato del gruppo, declinato sui principi ESG (Environmental, Social, Governance) e gli obiettivi SDGs di Agenda 2030. Sul versante ambientale Tper sta facendo da apripista con iniziative come TPH2, società consortile creata con il gruppo austriaco Wolftank per la realizzazione delle infrastrutture di rifornimento a idrogeno: un nuovo step di sviluppo da 15,5 milioni di euro è stato appena annunciato e porterà a 4 gli impianti attivi tra Bologna e Ferrara per alimentare il parco veicolare, con l’obiettivo di arrivare al 12% della flotta ad idrogeno, con la messa in esercizio di oltre 130 autobus a idrogeno entro il 2026. Sul fronte lavorativo, invece, è una fase di grandi tensioni per la carenza di personale: Tper ha appena rilanciato la campagna di comunicazione #guidoio, per cercare nuovi conducenti di bus da formare (è a carico dell’azienda anche la patente di guida) e assumere. Da inizio 2023 a oggi sono 222 gli autisti entrati nel gruppo Tper, a fronte di 177 cessazioni di lavoro.

Fonte: Il Sole 24 Ore