Enel incontra 250 studenti: il sistema formativo supporti la transizione
Sala piena il 2 dicembre all’istituto Schiaparelli-Gramsci di Milano dove una rappresentanza di circa 250 studenti provenienti da Lombardia, Piemonte e Liguria ha incontrato Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel. L’occasione era parte dell’iniziativa “E-Project: Ecological Literacy” promossa nelle scuole secondarie superiori italiane da Osservatorio Permanente Giovani-Editori, presieduto da Andrea Ceccherini, in collaborazione con la stessa Enel: un progetto triennale di «alfabetizzazione ecologica ed energetica» su cui hanno i due promotori hanno fortemente investito.
Costruire consapevolezza
Sviluppato a partire dal 2022, ha visto l’approfondimento di argomenti specifici legati alle strategie per contrastare il collasso ecologico del pianeta, dalla difesa dell’ambiente agli impatti degli stili di vita, dalle vie dell’elettricità alle città verdi. L’obiettivo: sensibilizzare e costruire consapevolezza negli studenti, soprattutto riguardo al cambiamento climatico e alle sfide energetiche future, dove «non servono ideologie, ma idee», ha ripetuto Lanzetta.
«Enel crede fortemente in questo progetto portato avanti con l’Osservatorio», ha inoltre spiegato: «Essere qui a parlare davanti a tanti giovani di temi importanti come la transizione energetica è stimolante e arricchente: le nuove generazioni hanno a cuore la salute del pianeta e momenti come quello di oggi possono renderli più consapevoli sulle sfide energetiche del prossimo futuro».
Formazione, nucleare, auto elettrica
Tra i temi che più hanno acceso la curiosità degli studenti, quello degli sbocchi lavorativi: «È necessario che il sistema formativo supporti la transizione», ha ribadito il manager, indicando come fondamentali, tra le competenze tecniche, anche quelle riguardanti la digitalizzazione.
Un altro tra gli argomenti che hanno ricevuto attenzione è stato quello del nucleare: «Record di iscritti quest’anno a ingegneria nucleare. È un mondo che ha senso studiare», ha detto Lanzetta, aggiungendo che per gli small modular reactors (Smr) «i primi prototipi saranno pronti intorno al 2030, i modelli più evoluti invece, che utilizzano combustibili riciclati per esempio, arriveranno nella seconda metà del 2030. Se invece parliamo di fusione, purtroppo penso arriveremo agli anni 40 se non 50. Se tutto questo avviene possiamo ipotizzare che il 17-18% dell’energia che importiamo dall’estero possa essere fornita dal nucleare». Nel merito, riguardo al progetto in corso con Leonardo e Ansaldo, «la newco sulla ricerca per il nucleare è in via di definizione, a Enel dovrebbe andare più o meno il 51%. Ci sono più di un’ottantina di soluzioni e le studieremo. Poi vedremo la regolamentazione italiana cosa consentirà di fare».
Fonte: Il Sole 24 Ore