Energia, il grido di allarme delle imprese. Oggi il ministro Pichetto risponde in Parlamento
L’aumento dei costi dell’energia è «una pazzia» e «serve fare presto». È arrivato attraverso le parole del presidente di Confindustria Emanuele Orsini, in un video dalla sua azienda pubblicato sui canali social, il grido d’allarme delle imprese per una situazione oltre i livelli di sopportabilità. Un’informativa urgente del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin alla Camera farà stamattina il punto sulle iniziative del governo in relazione ai rincari per il comparto produttivo e le famiglie.
Lo svantaggio rispetto ai concorrenti
Orsini ha incalzato affinché sulla questione energia si agisca immediatamente. Numeri alla mano. «I collaboratori mi hanno portato le bollette e abbiamo confrontato i dati con i vari grafici del GME. A gennaio del 2024 la mia impresa pagava l’energia 99 euro al mwh, a gennaio 2025 la media è di 143 euro a mwh. Una pazzia». Tutto il sistema imprenditoriale italiano soffre per un aumento dei costi che spiazza le imprese rispetto ai concorrenti non solo di altri continenti ma dentro la stessa Europa.
Il possibile impatto nel 2025
«Serve fare presto, non è possibile pagare più il 43% di energia in un anno, vuol dire perdere competitività, occorre costruire un percorso di salvaguardia delle imprese, perché l’energia vuol dire salvaguardia dell’industria e del sistema paese», ha continuato nel video il numero uno degli industriali, dichiarandosi pronto a un confronto sull’argomento. Proprio lunedì, nell’audizione che Confindustria ha tenuto alla Camera dei deputati, è stato lanciato l’allarme sui costi stimando in 10 miliardi il possibile impatto nel 2025 se i prezzi manterranno la media di un aumento del 50% rispetto al 2024 (a gennaio si è arrivati a oltre 150 euro a mwh, a fronte di una media di 108 nel 2024).
Nucleare, ddl a Palazzo Chigi
Intanto, come annunciato, da Pichetto Fratin il disegno di legge quadro sul nucleare arriva a Palazzo Chigi, e sarà messo all’ordine del giorno del primo Consiglio dei ministri utile. Una volta trasmessa alla Presidenza del Consiglio, la norma dovrebbe andare in Cdm nel giro di un paio di settimane, secondo le previsioni fatte. Si tratta di un disegno di legge delega. Se verrà approvato in Parlamento, il governo dovrà poi emanare i decreti esecutivi e serviranno almeno un paio d’anni.
Fonte: Il Sole 24 Ore