Energia, l’Arera «chiama» le Authority del Mediterraneo per un’alleanza con le industrie

Energia, l’Arera «chiama» le Authority del Mediterraneo per un’alleanza con le industrie

Il Mediterraneo come “ponte” non solo energetico tra l’Europa e l’Africa al centro del piano Mattei fortemente voluto dal governo Meloni alla vigilia del G7 a Borgo Egnazia in cui la presidente del Consiglio tornerà senz’altro a ribadire il ruolo cruciale di tale crocevia. È questa la direzione tratteggiata dal Medreg, l’associazione dei regolatori dell’energia del bacino del Mediterraneo che comprende 28 Autorità di 23 Paesi dell’Unione Europea, dei Balcani e del Nord Africa e che si è riunito nel sito archeologico siciliano di Selinunte – padrone di casa il numero uno dell’Arera, Stefano Besseghini, che è anche vicepresidente permanente dell’associazione – con i leader del settore e i rappresentanti istituzionali di tutta la regione. Obiettivo: rafforzare la cooperazione tra le due sponde anche, e soprattutto, dal punto di vista regolatorio per consentire all’intera area di far pesare la sua centralità nell’ambito dei flussi energetici sfruttando le interconnessioni già esistenti sul fronte elettrico, gas e green.

Il cambio di passo sollecitato da Medreg

I regolatori “chiamano” quindi tutti gli attori, a partire dai gestori delle reti e i big del settore – non a caso al forum hanno preso parte anche i vertici di Eni, Snam e Terna – a uno sforzo concertato che richiede però una necessaria armonizzazione delle normative energetiche, ancora molto differenziate, nonché una maggiore integrazione che consenta di superare i gap ancora presenti come pure l’esistenza di sistemi isolati. Serve, dunque, un cambio di passo che Medreg, come “motore” dell’area mediterranea, sollecita perseguendo una progressiva integrazione del mercato nel bacino euro-mediterraneo.

Pichetto Fratin: Mediterraneo sempre più centrale nello scenario energetico globale

Il cui ruolo da protagonista è stato evidenziato anche dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, secondo il quale «il Mar Mediterraneo è sempre più centrale nello scenario energetico globale. L’Italia, situata al centro di quest’area, possiede tutte le potenzialità per affermarsi come ponte energetico tra il Nord e il Sud, l’Est e l’Ovest del bacino mediterraneo». Il titolare del Mase ha poi evidenziato quanto sia «cruciale» il ruolo dei regolatori. «L’obiettivo comune – ha precisato Pichetto Fratin – è promuovere la cooperazione energetica tra i Paesi del Mediterraneo e realizzare una transizione energetica socialmente equa che non lasci indietro nessuno».

Bardach: puntiamo a rafforzare la collaborazione normativa

La centralità del Mediterraneo è stato quindi il filo rosso del confronto di Selinunte che ha visto l’apertura affidata a Besseghini e ad Abdellatif Bardach, presidente di Medreg e dell’Autorità marocchina di Regolazione dell’energia elettrica (Anre): «Oggi ci troviamo in un momento critico nel nostro dialogo energetico regionale, incaricati non solo di affrontare le sfide attuali, ma anche di anticipare in modo proattivo gli eventuali cambiamenti futuri nel panorama energetico. La nostra posizione strategica ci ha storicamente posizionato come un crocevia per i flussi energetici, rendendo progressivamente vitale il nostro ruolo nel garantire e ottimizzare tali flussi. Le nostre discussioni di oggi si sono concentrate sul rafforzamento delle nostre infrastrutture interconnesse e sulla promozione di una maggiore integrazione dei sistemi energetici nell’intera regione euro-mediterranea. Il nostro obiettivo principale è scoprire soluzioni innovative che non solo ci guidino verso un futuro energetico sostenibile e decarbonizzato, ma ci consentano anche di adattarci al panorama energetico in rapida evoluzione».

Besseghini: cooperazione necessaria per attrarre investimenti e spingere le rinnovabili

La collaborazione normativa appare dunque un tassello strategico per creare le basi dell’ulteriore rilancio del Mediterraneo, come ha sottolineato anche Besseghini. «La riunione di oggi facilita la collaborazione e la comprensione reciproca tra i presidenti delle Autorità di Regolazione dell’energia della regione mediterranea. Questa cooperazione è necessaria per adottare un approccio normativo coerente a livello regionale, il che costituisce un prerequisito per attrarre investimenti infrastrutturali e sfruttare appieno il potenziale delle energie rinnovabili e del Gnl della regione mediterranea e, in ultima analisi, per decarbonizzare il settore energetico. Inoltre, la Sicilia, per la sua storia e la sua posizione, è un crocevia di culture e origini diverse e rappresenta perfettamente lo spirito di Medreg».

Fonte: Il Sole 24 Ore