Enrico Coveri, un libro celebra il re dei colori. L’omaggio di Firenze
Se n’è andato per un tumore nel 1990, a 38 anni, ma lo stilista Enrico Coveri ha fatto in tempo a guadagnarsi l’appellativo di enfant prodige della moda italiana, anche perché a soli 26 anni è stato consacrato sulle passerelle del pret-à-porter di Parigi, e proiettato tra i grandi del settore. Colore, paillettes, stampe, innovazione sono le parole che definiscono il suo stile, giocoso e anticonformista, coerente e mai allineato alle tendenze.
A Firenze ci sarà una strada intitolata al creativo
Uno stile che ora è analizzato e riassunto in una biografia, un coffee table book presentato nel giorno del suo compleanno (il 26 febbraio) nel Salone de’ Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, la città in cui Coveri ha dato vita alla sua maison, arrivando dalla vicina Prato in cui era nato.
Arte fiorentina e fabbriche pratesi, cultura e industria sono state fondamentali nel suo lavoro, che ora il Comune di Firenze ricorda intitolandogli una strada, come ha annunciato il sindaco Dario Nardella conferendo in suo ricordo la massima onorificenza della città, il Fiorino d’oro, al nipote Francesco Martini Coveri, che oggi guida la maison con la sorella di Enrico, Silvana Coveri.
Il libro: documenti, schizzi e foto inedite
Il libro «Enrico Coveri. The King of Colors», scritto dallo storico dell’arte Silvio Balloni e pubblicato da Gruppo Editoriale, è contenuto in un cofanetto fucsia, il colore che Coveri amava, ed è frutto di un lavoro filologico negli archivi della maison. Sono stati recuperati documenti, schizzi e foto inedite, come quelle non utilizzate in alcune campagne pubblicitarie diventate iconiche, bozzetti originali ispirati alla pop art di Keith Haring e Jean-Michel Basquiat, testimonianze della collaborazione con Andy Warhol. Il volume è scritto per essere studiato nelle scuole di moda, per far conoscere il percorso stilistico che ha lasciato un’impronta forte nella storia del costume: dagli esordi come modello all’attività nelle industrie di Firenze e Prato fino al successo parigino, sempre scanditi dall’allegria.
Allegria come quella delle campagne pubblicitarie, per le quali Coveri aveva scelto modelle al tempo semi-sconosciute, destinate a diventare star delle passerelle, da Naomi Campbell a Linda Evangelista, da Cindy Crawford a Claudia Schiffer. Coveri è stato anche un precursore delle licenze, dal profumo alla moda bimbo, dalla linea casa alle borse. Ancora oggi il marchio, rimasto in mano alla famiglia, “vive” grazie alle licenze, mentre nell’atelier di Firenze si produce qualche pezzo unico dominato dalle paillettes: quelle che rimarranno per sempre il suo “segno” nella moda.
Fonte: Il Sole 24 Ore