Erg, sale il risultato netto, calano i ricavi

Erg, sale il risultato netto, calano i ricavi

Il gruppo Erg ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un mol consolidato adjusted pari a 365 milioni di euro, in contrazione rispetto ai 390 milioni nei primi nove mesi 2022. Lo ha reso noto la società, aggiungendo che il risultato netto delle attività continue di gruppo adjusted è risultato pari, nello stesso periodo, a 149 milioni di euro, in miglioramento dai 115 milioni nei primi nove mesi 2022.

I ricavi nei primi 9 mesi dell’anno sono leggermente diminuiti attestandosi a 530 milioni (562 nello stesso periodo del 2022). La società ha annunciato anche di aver rivisto i risultati di gruppo attesi a fine anno.

Rivisto al rialzo il mol

Nel dettaglio, è stato rivisto leggermente al rialzo l’intervallo atteso per il margine operativo lordo ora compreso tra 490 e 520 milioni (in precedenza 480-520 milioni) mentre è confermata «l’indicazione su investimenti, attesi tra 500 e 600 milioni di euro, indebitamento finanziario netto, tra 1,4 e 1,5 miliardi, invariato nonostante gli esborsi previsti per il programma di buyback», di azioni ordinarie proprie fino a un massimo del 2,5% del capitale.

«I risultati operativi del trimestre – ha affermato Paolo Merli, ceo di Erg – sono solidi e in linea con il nostro budget, seppur in diminuzione rispetto allo scorso anno, interamente dovuti a una comparazione particolarmente severa, stante i picchi di prezzo dell’energia elettrica raggiunti nel trimestre dello scorso anno, oltre all’azzeramento del valore dell’incentivo in Italia nel 2023 per effetto della formula di calcolo».

In crescita le produzioni

Tuttavia , ha aggiunto, «i minori prezzi di vendita sono stati, in gran parte, compensati dalla significativa crescita delle produzioni, per effetto della nuova capacità installata e di migliori condizioni anemologiche. L’utile netto del trimestre è in linea con lo scorso anno, grazie ad una significativa riduzione degli oneri finanziari, che scontano un miglior rendimento della liquidità».

Fonte: Il Sole 24 Ore