Etichette allarmistiche sul vino, anche in Belgio legge sulle orme dell’Irlanda
A una settimana dall’inizio del Vinitaly di Verona nuova tegola sul vino e sugli alcolici made in Italy. Dopo l’Irlanda anche il Belgio vara una legge che prevede l’obbligo di introdurre avvertenze sanitarie ovvero indicazioni degli effetti sulla salute del consumo di bevande contenenti alcol. Health warnings che vanno indicati in tutte le forme di pubblicità ma anche nell’etichettatura dei prodotti. Il vino e gli alcolici insomma sullo stesso piano delle sigarette.
A renderlo noto è Federvini, la Federazione dei produttori di vino, grappe, distillati e aceti che ha sottolineato come a gennaio scorso il Regno del Belgio ha notificato alla Commissione Ue nel quadro della procedura Tris un decreto che da un lato introduce importanti forme di tutela per i minori ma, dall’altro, autorizza il ministero della Salute belga a sviluppare un’avvertenza sanitaria da riportare in tutte le forme di pubblicità di bevande alcoliche.
«L’impegno del settore per tutelare i minori non è in discussione – ha commentato la presidente di Federvini Micaela Pallini –. Restiamo convinti che vadano fatti sforzi per contrastare ogni forma di promozione delle bevande alcoliche verso i minori, così come è massimo l’impegno per combattere l’abuso di alcol, come dimostrano l’iniziativa “No Binge”, promossa da Federvini in collaborazione con diverse università italiane e in sede europea iniziative quali “Wine in Moderation”. Tuttavia, non possiamo non denunciare i rischi di un provvedimento come quello belga e per questo auspichiamo che l’Italia intervenga con decisione e puntualità nella sede prevista, attraverso un parere circostanziato entro la scadenza prevista del 22 aprile».
Secondo Federvini l’ampia definizione che viene data di “pubblicità” rende il campo di applicazione della norma belga, col rischio che anche un’etichetta o elementi tipici della presentazione di una bevanda alcolica siano obbligati a riportare il messaggio sulle avvertenze sanitarie. Il tutto con modalità che saranno studiate dal ministero della Salute belga e che quindi al momento lasciano le imprese in grande incertezza.Dopo il caso degli health warnings introdotti dall’Irlanda appena qualche mese fa ora questa nuova iniziativa belga. Per questo Federvini sottolinea l’importanza di evitare fughe in avanti con singole iniziative nazionali non allineate né coordinate a livello europeo.
«Se la pubblicità delle bevande alcoliche in tutta l’Ue è materia già regolamentata – ha concluso la presidente di Federvini – in Italia con il codice di autodisciplina della comunicazione commerciale dell’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria, prima, e con le linee guida promosse dalla Federazione stessa, poi, abbiamo voluto scrivere nero su bianco che è vietata verso i minori qualsiasi forma di pubblicità diretta e indiretta. Ma non è questo il punto – prosegue Pallini – perché il vero rischio che si cela dietro al provvedimento belga è di ritrovarci fra qualche anno un messaggio sanitario sulla falsariga di quello irlandese».
Fonte: Il Sole 24 Ore