Europa, Russia e Medio Oriente nel mirino

Europa, Russia e Medio Oriente nel mirino

Benvenuti nel mondo distopico di Donald Trump, dove gli amici storici sono i nemici da colpire e dove la pace si ottiene deportando i civili e consegnando gli aggrediti agli aggressori.

Washington, abbiamo un problema. Anzi, forse più di uno. Il primo è che la realtà supera la fantasia, soprattutto al di là dell’Atlantico, e le ripercussioni rischiano di essere uno tsunami su questa sponda dall’effetto dei dazi sull’acciaio e l’alluminio, alle mire sulla Groenlandia, dalla minaccia di ridimensionare la Nato all’endorsement offerto ai neonazisti tedeschi dell’Afd. Da quando si è insediata la nuova Amministrazione americana, Trump ha orientato la maggior parte dei suoi attacchi verso i vicini (Canada e Messico) e l’Europa.

Persino le frasi rivolte alla Cina sono state più caute, meno ostili di quelle destinate all’Europa. La Russia, poi, è stata oggetto solo di una generica promesse di inasprimento delle sanzioni.

Se, dopo il primo mandato, qualcuno si avesse avuto ancora dei dubbi o delle illusioni, nel mondo di Trump (e di Musk) l’Europa intesa come Ue non è più – o non solo – un alleato bensì soprattutto un potenziale concorrente, un possibile terzo (o quarto) incomodo nel teatro bipolare (i doppisensi sono ammessi) della competizione economico-militare mondiale tra Usa e Cina.

Nel mondo di Trump è probabile che la Russia sia destinata a un ruolo da comprimaria, gestibile e arginabile.

Fonte: Il Sole 24 Ore