Europa, si insedia il nuovo parlamento: priorità industria e ambiente

STRASBURGO – L’inizio della X legislatura europea entra nel vivo questa settimana, prima con l’elezione della presidente del Parlamento e poi con il voto di fiducia alla presidente designata della Commissione. Nel frattempo, sono già chiare le priorità della nuova assemblea: l’industria da un lato e l’ambiente dall’altro. Non per altro saranno i cavalli di battaglia di Ursula von der Leyen nel suo discorso di giovedì prossimo, pur di strappare il sostegno della più ampia maggioranza possibile.

Nel nuovo Parlamento la frammentazione si è accentuata. I gruppi sono otto, uno in più rispetto alla legislatura precedente. Gli scossoni più netti sono avvenuti a destra. Nei fatti i nazionalisti di Identità & Democrazia si sono sciolti per ricomporsi intorno al movimento ungherese Fidesz e ai Patrioti d’Europa. All’estrema destra è nata una nuova fazione, l’Europa delle Nazioni Sovrane, che fa capo ad Alternative für Deutschland. Pressoché immutato è il gruppo dei conservatori (ECR), di Fratelli d’Italia.

Alle destre il 25% dei seggi

Secondo Engjellushe Morina, analista dello European Council on Foreign Relations, «i partiti populisti e di estrema destra eserciteranno una maggiore influenza sull’agenda dell’Unione europea». Ciò detto, la presenza di tre gruppi a destra è indicativa. Riflette l’aumento dei seggi di questa parte dell’emiciclo (in tutto 187, su 720, ossia il 25% del totale), ma anche la difficoltà di questi partiti a intendersi. Accanto ai sovranisti pro-russi, ci sono i patrioti euroscettici e i conservatori atlantisti.

Oggi, martedì 16, dovrebbe essere rieletta presidente dell’assemblea, con scrutinio segreto, la popolare maltese Roberta Metsola, coadiuvata da 14 vicepresidenti. La distribuzione delle cariche avverrà sulla base del sistema proporzionale D’Hondt (dal nome del matematico belga Victor D’Hondt, della seconda metà dell’Ottocento). Un cordone sanitario dovrebbe mettere in minoranza i candidati dei due partiti più estremisti, vale a dire i patrioti e i sovranisti.

Dopo lunghe trattative tra i gruppi parlamentari è stata decisa nei giorni scorsi anche la composizione delle 20 commissioni parlamentari (a cui si aggiungono quattro sottocommissioni). Le due commissioni più nutrite saranno quelle dell’Industria e dell’Ambiente: avranno entrambe 90 membri. Nel periodo legislativo precedente avevano rispettivamente 78 e 88 deputati. Il dato non è banale perché in fondo riflette le priorità che il Parlamento vuole darsi durante la legislatura.

Fonte: Il Sole 24 Ore