
Ex Ilva, dichiarato stato insolvenza Adi Holding: debiti per 1 miliardo
Giunge all’epilogo anche Acciaierie d’Italia holding. Come già accaduto mesi addietro per la società principale, Acciaierie d’Italia spa (l’ex Ilva), anche per la holding il Tribunale di Milano ha riconosciuto lo stato di insolvenza, ovvero ha riscontrato la situazione di incapacità del debitore a fronteggiare con mezzi ordinari le proprie obbligazioni.
Al procedimento intentato dai commissari di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria hanno preso parte anche il socio privato ArcelorMittal Italy Holding srl e il socio pubblico Invitalia spa. In questa sede, comunica il Tribunale di Milano, «è stato accertato – anche con l’ausilio di un supporto consulenziale – uno squilibrio finanziario di quasi 1 miliardo di euro, di composizione eterogenea, per lo più riconducibile a debiti verso i soci, verso professionisti e fornitori».
«Il perito è pervenuto a determinare in euro 913.318.805,00 il disavanzo patrimoniale che la società presentava alla data del deposito del ricorso» si legge nella sentenza. Mentre «le passività di ADIH, quantificate complessivamente pari a 954.625.205 euro» vedono debiti per finanziamenti soci per 750 milioni di euro. Nella sentenza del 4 novembre e resa nota il 5, il collegio ritiene quindi «sussistente uno stato di insolvenza attuale e irreversibile, emergendo dalle tante considerazioni svolte l’impossibilità per l’impresa di fronteggiare con mezzi ordinari le proprie obbligazioni dal lato passivo e palesandosi irrealistico un impegno di sostegno finanziario dei soci”. Infine, lo stesso Tribunale comunica che «la verifica di stato passivo è stata fissata davanti al giudice delegato della procedura, Laura De Simone, per il 5 marzo 2025».
Adesso nello stato passivo dovranno inserirsi i creditori
Nello stato passivo dovranno inserirsi, come già accaduto per le altre società del gruppo AdI, i creditori, le cui singole posizioni saranno vagliate dai commissari Fiori, Quaranta e Tabarelli e dal giudice delegato.
Va detto che le società della holding, AdI Energia srl, AdI Servizi Marittimi srl, Adi Tubiforma srl e AdI Socova sas erano già state dichiarate insolventi e ammesse all’amministrazione straordinaria l’1 marzo con decreto del ministro delle Imprese, Adolfo Urso. Per AdI spa, invece, l’amministrazione straordinaria è scattata il 20 febbraio, sempre con decreto di Urso, mentre lo stato di insolvenza è arrivato il 29 febbraio con sentenza del Tribunale di Milano.
L’insolvenza della holding è l’ulteriore capitolo di una battaglia legale che da inizio d’anno e sino ad oggi ha visto contrapposti ArcelorMittal, precedente azionista di maggioranza di Acciaierie, e lo Stato. ArcelorMittal ha infatti tentato di opporsi sia all’amministrazione straordinaria che alla dichiarazione d’insolvenza, proponendo in alternativa il ricorso alla composizione negoziata della crisi, soluzione, questa, respinta dal Tribunale di Milano in quanto non vi erano i margini. In quella sede, il collegio sostenne che che AdI ha una «irreversibile impossibilità di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni».
Fonte: Il Sole 24 Ore