
Ex Ilva, parte la gara: manifestazioni di interesse entro il 20 settembre
Parte ufficialmente la corsa per rilevare l’ex Ilva. Salvo imprevisti, in queste ore – tra stasera e il 1° agosto – sarà pubblicato l’Avviso per la presentazione di manifestazioni di interesse. Secondo una bozza circolata in ambienti industriali, la procedura dovrebbe restare aperta fino al 20 settembre e conterrà un vincolo di due anni per il mantenimento dei livelli occupazionali che saranno contenuti nell’offerta.
I gruppi finora interessati
In lizza, dopo una serie di sopralluoghi esplorativi effettuati nei vari impianti di Acciaierie d’Italia (AdI), ci sono al momento sei potenziali investitori: il gruppo ucraino Metinvest, i due gruppi indiani Vulcan Steel di Jindal e Steel Mont, il canadese Stelco e due soggetti italiani: Marcegaglia e Sideralba, che hanno visitato gli impianti di Genova e Novi Ligure (il primo) e quello della controllata di AdI Tubiforma (il secondo). Sullo sfondo resta sempre il possibile interesse di un altro player italiano, Arvedi, che potrebbe entrare in corsa (una delle ipotesi è che affianchi Metinvest).
La bozza dell’Avviso, che nelle scorse ore era ancora in perfezionamento, riguarda l’«acquisizione dei beni e delle attività aziendali facenti capo ad Ilva spa in amministrazione straordinaria e Acciaierie d’Italia spa in amministrazione straordinaria e ad altre società appartenenti ai rispettivi gruppi»: Adi Tubiforma, Adi Servizi Marittimi, Adi Energia, Adi Socova. Il testo sarà pubblicato sui siti www.gruppoacciaierieditaliainas.it e www.gruppoilvainas.it.
Gli scopi della procedura
Nelle premesse, si sottolinea che il ministero delle Imprese e del made in Italy, guidato da Adolfo Urso, «ha posto come tema centrale delle politiche industriali dei prossimi anni la riqualificazione ambientale ed economica dell’industria siderurgica italiana, in sinergia con tutti gli attori istituzionali coinvolti ed in ascolto delle esigenze delle maestranze, delle loro rappresentanze e dei cittadini». Si fa poi riferimento al programma industriale preparato dai commissari straordinari di AdI (Giovanni Fiori, Giancarlo Quaranta, Davide Tabarelli). Tra gli scopi della procedura di vendita vengono menzionati lo sviluppo della produzione siderurgica in Italia; l’attuazione della decarbonizzazione; la tutela dei livelli occupazionali, ponendo le basi per una riduzione significativa a regime del ricorso ad ammortizzatori sociali rispetto alla situazione attuale, forme di compensazione in favore delle comunità locali; preservare la continuità dei complessi aziendali.
I requisiti
Di qui la preferenza espressa dai commissari a un «trasferimento unitario» di tutti i beni e rapporti giuridici del complesso aziendale. In alternativa, in assenza di offerte unitarie congrue, saranno accettate operazioni separate di vendita di rami d’azienda.
Fonte: Il Sole 24 Ore