False recensioni, Melluso (Assoutenti): «Bene diritto di replica, ma allungare tempi per postare giudizi on line»
Recensioni leggibili sulle piattaforme specializzate per un lungo lasso di tempo (due anni) e diritto di replica del ristoratore o dell’albergatore, con margini per «un’ulteriore chiarimento o delle scuse pubbliche» in caso di un giudizio in negativo. Sono questi due aspetti innovativi delle nuove norme contro il fenomeno delle false recensioni on line contenute nel disegno di legge per la legge annuale sulle Pmi, approvate dal Consiglio dei ministri del 14 gennaio. Il Ddl, promosso dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè, imporrà alle piattaforme on line di recensioni di viaggio come Tripadvisor l’onere di verificare che chi lascia una recensione abbia effettivamente visitato l’albergo o il ristorante che sta recensendo e non venga pagato per scrivere recensioni positive. Tutte le recensioni dovranno essere verificate tramite un documento d’identità valido e il recensore dovrà dimostrare di essere stato presso la struttura entro due settimane dalla stesura della recensione.
Antitrust e Agcom coinvolte nel monitoraggio
“Le nuove norme di contrasto prevedono multe molti elementi innovativi che garantiscono il consumatore. È stato fatto un vero e proprio passo in avanti sul tema, ma a volte queste cose non bastano. In particolare, le note positive sono quelle che la recensione resta per ben due anni sulla piattaforma. C’è poi la possibilità di controbattere da parte dell’impresa”, spiega il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso. Importante anche il coinvolgimento di due authorities, l’Antitrust e l’Agcom, la prima per vigilare su un fenomeno classificato come pratica commerciale scorretta, e la seconda in quanto responsabile della stesura di Codici di condotta, “e le associazioni dei consumatori parteciperanno per stilare la road map principale di questi codici”.
Più tempo a disposizione per le recensioni
Come detto, i cittadini avranno solo due settimane di tempo per stilare e pubblicare sulle piattaforme la loro recensione delle “esperienze” sperimentate presso un ristorante o un albergo. Per Assoutenti, un lasso di tempo troppo breve: “Questa temporalità è troppo bassa – sottolinea Melluso – perché il consumatore a volte non riesce nell’immediatezza a sviluppare una cognizione per l’esperienza che ha poi acquisito. Quindi allungare i 15 giorni circa ad un mese potrebbe essere una delle soluzioni”, conclude, auspicando un intervento correttivo durante il prossimo passaggio parlamentare del Ddl.
Tra le priorità dell’associazione dei consumatori, per quanto riguarda la verifica delle recensioni pubblicate online, anche quella di far rientare i social network tra i soggetti monitorati dalle autorità di controllo e dal Governo, “perchè accordi occulti tra influencer e piattaforme o addirittura imprese potrebbero andare a disorientare il consumatore sulla veridicità della recensione”.
Fonte: Il Sole 24 Ore