Ferie, Joinrs toglie il tetto ai giorni una volta raggiunti gli obiettivi

Una volta raggiunti gli obiettivi le ferie le decidono i lavoratori, anche sforando il limite previsto dal contratto, senza andare in rosso sul cedolino. La start up italiana Joinrs, la piattaforma di recruiting digitale che mette in contatto studenti universitari e profili junior con le grandi aziende, fondata dal ceo Gabriele Giugliano, ha lanciato un nuovo programma di welfare aziendale che prevede ferie illimitate per i 30 dipendenti che lavorano nelle sedi di Milano e Roma. «Per definizione del nostro business abbiamo la fortuna di intercettare le preferenze e le ambizioni delle nuove generazioni verso il mondo del lavoro – spiega Giugliano – e il futuro del lavoro richiede flessibilità, fiducia, responsabilizzazione e un sano work-life balance. Le nuove generazioni hanno introdotto il trend secondo cui hanno più valore questi aspetti piuttosto che uno stipendio più alto e noi vogliamo confermarci un’azienda innovativa, in grado non solo di intercettare queste necessità ma anche di assecondarle con programmi ad hoc».

Il meccanismo

Cosa accade nella pratica? L’azienda traccia l’utilizzo delle ferie e permessi per ogni dipendente che devono essere riportati sul cedolino, ma non vengono effettuate delle trattenute e nemmeno riportati dei saldi negativi qualora il dipendente sfori o sforerà il montante annuale a cui ha diritto in base al proprio contratto. Il contratto applicato è quello del settore Terziario Confcommercio e prevede 26 giorni lavorativi di ferie, con settimana considerata, a prescindere, di 6 giorni lavorativi, da frazionare in non più di 2 periodi. A questi si aggiungono i permessi (Rol) che per aziende fino a 15 dipendenti sono 56 ore annue, mentre oltre 15 dipendenti sono 72.

Il tempo come frontiera del welfare

L’iniziativa nasce dalla volontà di confermarsi come una realtà sempre innovativa ed in prima linea per l’attenzione al wellbeing delle proprie risorse. Ispirandosi a un modello che è presente oltreoceano, il management di Joinrs ha deciso di avviare la sperimentazione di un programma che ruota attorno al tema della fiducia, della responsabilizzazione, ma anche di una riorganizzazione interna efficiente dove c’è una chiara impostazione per obiettivi piuttosto che per presenza o task assegnati giornalmente dal responsabile.

Il modello organizzativo

Pur trattandosi di una realtà ancora in fase di start up, in Joinrs l’organizzazione che raccontano dalla società sembra essere molto definita. A seconda della funzione e del ruolo gli obiettivi sono settimanali, mensili, trimestrali (oltre che i macro-obiettivi semestrali e annuali) e ci sono sia obiettivi individuali che di team. C’è un monitoraggio costante dello stato di avanzamento dei progetti da parte del team leader, condiviso con tutto il team in riunioni frequenti. Le riunioni di ogni team sono giornaliere (tutte le mattine 15 minuti) e le riunioni trasversali con tutti i dipendenti di tutti i team sono ogni due settimane (2 ore). Fiducia e responsabilizzazione significa contare sul fatto che le ferie vengano utilizzate con il buon senso. «Fino ad oggi – spiegano dalla società – tutti i dipendenti hanno utilizzato ferie nei momenti in cui sapevano che la loro assenza non avrebbe creato rallentamenti o criticità al team di lavoro, informando sempre prima il team leader dell’intenzione di assentarsi: il passaggio però è informativo non autorizzativo e abbiamo impostato una prassi secondo cui un eventuale invito a spostare le ferie deve essere un’eccezione, dovuta a oggettivi motivi legati al business. Ad oggi mai capitato».

La cultura di Joinrs

«Ci piace l’idea di essere, in Italia, una delle prime e poche aziende ad adottare questo approccio e a voler dare un forte segnale di cambiamento e di innovazione anche nella gestione del proprio team», spiega Patrizia Rinaldi, chief people & organization officer di Joinrs. «In poco tempo questa iniziativa, che si inserisce all’interno di una cultura organizzativa già preparata a saper gestire questo livello di fiducia e responsabilizzazione, ci ha dato dei riscontri assolutamente positivi in termini di engagement, motivazione e maggiore produttività dei nostri dipendenti».

Fonte: Il Sole 24 Ore