Ferrari 12cilindri, come va su strada e pista la Gran Turismo di Maranello

 Tradizione fa rima con innovazione. Almeno in casa Ferrari dove con la nuova 12Cilindri sono riusciti ad unire il leggendario motore V12 arrivato a 830 cavalli, privo di ogni sorta di elettrificazione e men che meno di turbocompressori, ad uno stile inedito dai chiari riferimenti al passato.  Per scoprire come va siamo andati in Lussemburgo, dove abbiamo avuto la possibilità di provarla in pista all’interno del centro sviluppo Goodyear. Il motivo è legato alla rinnovata collaborazione, dopo 30 anni di distanza, tra il gommista americano e il costruttore modenese. 

Ferrari 12Cilindri, lo stile

Capolavoro è un termine spesso abusato quando si parla di supercar, soprattutto se sono costruite a Maranello.  Con la Ferrari 12Cilindri non c’è però termine migliore per descriverla, perché in questo caso il team diretto da Flavio Manzoni si è superato realizzato una Gran Turismo dai forti richiami al passato (a partire dal frontale) ma senza nessun effetto nostalgia o al contrario linee volutamente marcate. Oltre allo stile inedito, la Ferrari 12Cilindri fa un salto in avanti in materia di aerodinamica. Un esempio? Le due ali mobili al posteriore che, gestite, da un’intelligenza di software e silicio tengono, quando serve l’auto incollata la strada senza sporcarne la linea con discutibili ali fisse. Queste appendici mobili consentono assumono due configurazioni: Low Drag (LD) e High Downforce (HD). In modalità LD, l’elemento mobile si allinea alla scocca per ridurre la resistenza, mentre in modalità HD, si genera il massimo carico verticale per garantire un bilanciamento aerodinamico ottimale. 

Interni Ferrari 12Cilindri

Salendo a bordo della Ferrari 12Cilindri si ha la chiara impressione di come l’abitacolo sia stato progettato per essere un fedele compagno di viaggio. Perché la 12Cilindri non nasce per registrare il miglior tempo in pista (non per niente gli uomini di Maranello non hanno svelato il tempo ottenuto a Fiorano) nonostante abbia tutta le qualità per farlo, ma la sua missione principale è quella di essere una vera Gran Turismo. Che si traduce nel diventare l’auto perfetta da weekend fuori porta, grazie all’ampio bagagliaio (per il tipo di vettura) e per un abitacolo pensato per farvi scendere con il mal di schiena anche dopo trasferimenti da diverse centinaia di chilometri. Nel dettaglio gli interni sono caratterizzati dalla forma dual cockpit. Tre gli scherni a disposizione: la strumentazione da 15,6” che fornisce informazioni di guida e dinamiche del veicolo e si abbina al volante con comandi capacitivi (già viste nelle Ferrari di ultima generazione) e con manettino fisico. A centro plancia c’è un sistema di infotainment con display touch da 10,25” coche offre compatibilità con Apple Carplay e Android Auto, mentre il passeggero ha a disposizione uno schermo da 8,8 pollici. 

Ferrari 12Cilindri, come va

Ora però è giunto il momento di scoprire come va su strada e pista la Ferrari 12Cilindri, in un primo contatto caratterizzato da forte temporale per tutto il tragitto su strada. Prima di scoprire se “diluvio universale” e 830 cavalli possono andare d’accordo, un breve riassunto di cosa abbiamo sotto al cofano. La Ferrari 12Cilindri è spinta da un’evoluzione del classico V12 made in Ferrari e vanta un angolo tra le bancate di 65° gradi. Siglato F140HD, ha una cilindrata di 6.496 cc ed eroga 830 cv a 9.250 gir con una coppia massima di 678 Nm a 7.250 giri e una potenza specifica di 128 cv/litro. Grazie a un rapporto peso/potenza 1,88 kg/cv, la 12Cilindri scatta da 0-100 km/h in 2,9 secondi, arriva a 200 orari di 7.9 secondi e supera i 340 km/h di velocità massima. Il tutto abbinato ad un telaio caratterizzato da un passo più corto di 20 mm rispetto alla 812 Superfast. Tutto questo si traduce in una GT che può essere Dottor Jekyll o Mister Hyde, grazie alle impostazioni dal manettino dove il settaggio Wet si trasforma nella versione 2.0 del santino da cruscotto “vai piano, a casa c’è chi ti vuole bene”. Perché grazie all’elettronica e ai settaggi decisi dagli tecnici di Maranello, la 12Cilindri resta divertente ma soprattutto sicura anche quando i tergicristalli fanno fatica a togliere l’acqua dal parabrezza.

Per vedere i 9.500 giri/min (limite massimo prima dell’entrata del limitatore), entriamo nel centro di sviluppo di Goodyear, dove grazie al lungo rettilineo riusciamo a sfruttare al massimo il 12 cilindri emiliano. E qui abbiamo l’ennesima conferma di come un motore termico V12 aspirato resti la forma più alta del motorismo. Nel percorso misto apprezziamo il passo accorciato e Il sistema a quattro ruote sterzanti indipendenti (4WS), già introdotto sulla serie speciale 812 Competizione, che regola il movimento di ciascuna ruota in modo indipendente per migliorare la gestione dell’imbardata e aumentare la prontezza in curva.

Fonte: Il Sole 24 Ore