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Fiere al via: a Milano oltre 2.800 marchi cercano la ripresa
Con le imprese che guardano alla fine del 2025 per capire se sarà davvero, come dicono le previsioni, il primo momento di ripresa per il settore tessile-moda-accessori made in Italy, le fiere in programma dal 22 al 27 febbraio alla fiera di Milano -Rho, e che anche per questa edizione hanno confermato una sinergia cominciata dopo il Covid, rappresentano un banco di prova decisivo: in questo contesto, infatti, 2.858 aziende (il 46% estere, da 51 Paesi diversi), presenteranno le loro collezioni per l’autunno-inverno 2025/26. Gli ordini dei buyer, italiani e internazionali, che saranno al centro delle cinque manifestazioni in programma a Fiera Milano dal 22 febbraio al 27 febbraio prossimo, saranno un termometro importante per capire la reazione del mercato. In gioco c’è un comparto, quello della moda-accessori, che nel 2024 ha chiuso con ricavi pari a 30 miliardi di euro di cui 25 miliardi (pari all’83,3%) di export, con un saldo commerciale attivo per 13,5 miliardi di euro. Anima e motore del settore sono 9.868 imprese, di cui la maggior parte Pmi, e 139.923 addetti.
Cinque manifestazioni in programma
«Le fiere sono diventate una vetrina internazionale, un ecosistema in cui le aziende possono presentare un mondo di saper far bene – ha detto Barbara Mazzali, assessore alla Moda della Regione Lombardia – . Non c’è un pezzo iconico senza i piccoli produttori che lo realizzano: siamo orgogliosi delle nostre Pmi e le porteremo anche a Expo 2025 Osaka».Nel dettaglio, le fiere che coesisteranno o si passeranno il testimone nei sei giorni sono cinque: Milano Fashion&Jewels (22-25 febbraio); Micam, Mipel, The One Milano (23-25 febbraio); Lineapelle (25-27 febbraio). A settembre 2024 avevano attirato 41mila visitatori. Ogni manifestazione mantiene la propria identità, ma la formula è spesso condivisa: dare spazio ad aziende piccole, medie (e anche grandi); creare un dialogo con i compratori internazionali a caccia di novità anche per colmare il “buco” lasciato dai marchi del lusso nel segmento più accessibile; costituire un momento di aggregazione per fare rete, condividere best practice, dare forza agli operatori più piccoli e aiutarli a crescere.
Ceolini (Confindustria Moda Accessori): «Il made in Italy è fatto di persone»
«Queste fiere insieme ci hanno portato a essere un po’ più importanti nei tavoli istituzionali e hanno permesso a Ice di darci una grossa mano: dobbiamo fare ancora meglio la profilazione e assicurare ai nostri imprenditori che a queste fiere vengano persone interessate ai nostri prodotti e a chi li fa. Il made in Italy è fatto di persone», ha detto Giovanna Ceolini, presidente di Confindustria Moda Accessori e presidente di Micam, fiera internazionale delle calzature che quest’anno compie 50 anni (l’edizione è la 99esima) e ospita oltre 800 marchi, inclusi gli emergenti.
Storico “partner” espositivo di Micam è Mipel, manifestazione dedicata a borse e accessori in pelle: «Mipel è dinamico, è un punto di riferimento internazionale per gli operatori che vengono per confrontarsi con gli espositori ed entrare in contatto con un capitale umano che rappresenta le radici del successo del made in Italy – ha detto Claudia Sequi, presidente di Mipel -. In un momento delicato come questo bisogna stare nei luoghi in cui ci sono le opportunità». La pensa allo stesso modo Emanuele Guido, exhibition director Fashion Lifestyle di FieraMilano: «C’è bisogno di ripensarsi e capire come costruire la proposta attorno al cliente finale – ha detto, parlando a nome di Milano Fashion&Jewels che ospiterà 645 marchi -. La fiera non è più un luogo legato strettamente alla transazione economica, ma anche all’aggregazione, allo scambio di idee per avere nuovi input: è questo che la trasforma in un momento di opportunità. E il fattore umano è decisivo».
Lineapelle, 1.200 espositori per l’edizione 105
La manifestazione più grande in termini di numero di espositori, ben 1.200, è Lineapelle, 105ªedizione, vetrina principale per le aziende del settore della concia e per chi la pelle la vuole comprare: «Mi sorprende sempre la capacità degli espositori di proporre, ogni sei mesi, innovazione e bellezza – ha detto Fulvia Bacchi, ceo di Lineapelle -. Proprio la bellezza è ciò che ci valorizza». Il momento non è semplice per il settore della concia, che deve fare i conti anche con gli obblighi europei, ma le aziende non smettono di scommettere sul futuro tra innovazione e nuovi campi di azione: «Con Lineapelle Interiors vogliamo spingere il segmento dell’interior design , che oggi ha molto in comune con la moda e che per le nostre aziende ha potenziale», ha detto Bacchi. Lo stesso vale per le imprese della pellicceria, riunite a TheOne: «Le aziende sono state colpite dagli effetti della guerra in Ucraina – ha detto Cesare Gavazzi, vp The One Milano – e le aziende stanno sperimentando sia nella ricerca di materiali da accoppiare alla pelliccia e sia in tecniche innovative che potessero ampliare la geografia dei nostri prodotti. I capi sono sempre più leggeri e resistenti».
Fonte: Il Sole 24 Ore