Fiere, dal Mimit garanzie sulla libera concorrenza Verso un 2024 da record

Con i chiarimenti alle linee guida per il settore fieristico riferite alla Legge Concorrenza, pubblicati lunedì scorso dal ministero delle Imprese e del made in Italy, sembra arrivare a compimento una vicenda che lo scorso anno aveva visto su fronti contrapposti imprese fieristiche e imprese allestitrici, relativamente alla fornitura di servizi di allestimento all’interno dei quartieri espositivi. Contrapposizione poi rientrata grazie a un emendamento al Ddl Concorrenza, che prevedeva l’apertura di un tavolo di lavoro al Mimit, con l’obiettivo di definire, concordandole assieme alle associazioni di categoria, le modalità di svolgimento di tali attività e servizi.

Linee guida e chiarimenti

Modalità espresse nelle linee guida pubblicate lo scorso 4 ottobre dal Mimit: sette articoli volti a definire le rgole che il «gestore dello spazio fieristico» deve osservare per garantire «condizioni di accesso eque e non discriminatorie e una corretta e completa informazione alle imprese terze che operano nel mercato fieristico». Su tre di questi articoli Aefi (l’associazione delle fiere italiane) aveva sollevato alcune osservazioni e richieste di chiarimento, che hanno trovato risposta con la pubblicazione anche delle Faq sul sito del ministero.

«Il Mimit ha affermato il principio della libera concorrenza all’interno della filiera fieristica-allestitiva, assicurando un vantaggio competitivo ai diversi player di questa industria e alle migliaia di aziende che aderiscono alle quasi mille manifestazioni che si svolgono ogni anno nel nostro Paese», spiega Maurizio Danese, presidente di Aefi. Nello specifico viene riconosciuta alle società fieristiche (anche quelle con una partecipazione pubblica) la loro natura privata e dunque la possibilità di detenere quote di società fornitrici di servizi, sempre nel rispetto della libera concorrenza e della trasparenza, in modo da non creare condizioni di favore o sfavore tra gli operatori. Tra gli adempimenti richiesti dal Mimit, si segnalano ad esempio la corretta e completa informazione, secondo il canone dell’accessibilità, e la parità delle condizioni economiche attuate con conseguente divieto di limiti ingiustificati che possano compromettere il principio della libera concorrenza delle organizzazioni che operano nella filiera fieristica. «Il nostro obiettivo è sempre quello di offrire ai nostri clienti, le aziende espositrici, un ventaglio più ampio possibile di servizi di qualità a prezzi competitivi», precisa Danese.

La ripresa del settore

Dopo gli anni difficili della pandemia, il settore ha ricominciato a crescere, recuperando in molti casi i livelli pre-Covid in termini di visitatori e ricavi, confermando così, dice il presidente Aefi, «la centralità e il ruolo strategico che le manifestazioni fieristiche giocano per lo sviluppo dell’industria italiana». Merito anche della capacità di reinventarsi che hanno dimsotrato le fiere stesse, anche grazie all’implementazione di servizi a valore aggiunto per i propri espositori.

A fine anno saranno complessivamente 831 le manifestazioni organizzate in Italia dalle società fieristiche associate ad Aefi, di cui 289 internazionali e 226 nazionali. Nel 2023 la rilevazione Aefi ha fotografato un sistema fieristico tornato ormai a pieno regime: la superficie espositiva venduta, il numero di visitatori ed espositori aveva ormai raggiunto i livelli del 2019, con aumenti a doppia cifra rispetto al 2022, con 1,2 milioni di visitatori internazionali e 22mila espositori esteri. In aumento anche le manifestazioni realizzate all’estero, passate dalle 47 del 2022 alle 107 nel 2023 in 15 Paesi, e il fatturato, in aumento del 20% circa rispetto al 2022.

Fonte: Il Sole 24 Ore