Fiorentino: «Banca Progetto, un addio soft. Per l’istituto un futuro europeo»

Fiorentino: «Banca Progetto, un addio soft. Per l’istituto un futuro europeo»

«Dopo 6 anni in Banca Progetto e ben 42 anni di lavoro nelle banche credo sia arrivato il momento di prendermi cura di me». Così l’amministratore delegato dell’istituto, Paolo Fiorentino, intercettato a Milano da Radiocor, spiega a caldo la sua decisione di fare un passo indietro, dando le dimissioni. «Ma non scappo con la cassa – sorride l’a.d. – sono coinvolto nel processo di selezione del mio successore per una soluzione che garantisca continuità».

Il futuro della banca

Rispetto al futuro della banca, premette, «abbiamo presentato un piano, condiviso con l’amministratore giudiziario, con il quale stiamo lavorando benissimo. Un piano nel quale abbiamo individuato una serie di azioni» che contiene «miglioramenti anche per dare continuità» al lavoro fatto in questi anni. Si tratta di un «lavoro già impostato con il tribunale» e, per questo, ora dentro Banca Progetto entreranno «persone e figure nuove. Con un cost/income al 25% ci sono ampi margini per investimenti e per presidiare i processi necessari». In questi mesi, racconta, «la logica con cui abbiamo lavorato a quattro mani con l’amministratore giudiziario è quella di un totale rispetto dei ruoli, c’è stata una sintesi comune che sta portando valore alla banca».

«Passo indietro concordato»

Ma, tornando indietro, rifarebbe tutto? «Sarei stupido a dire di sì. Quando si fanno tante cose buone, qualche errore può capitare. I livelli di attenzione non sono mai sufficienti, si può sempre migliorare. Ma, come si dice, ’chi non fa, non sbaglia’». Resta il suo passo indietro che, come fa capire, è stato a lungo meditato: «Il mio è il ’soft landing’ che auspicavo ed è concordato, i tempi erano maturi per farlo, anche per rispettare la mia salute e la mia famiglia, che giustamente mi reclama».

Quello che è successo – dice riferito all’inchiesta della procura di Milano che ha poi portato all’arrivo di un amministratore giudiziario – «non è stato piacevole, ma bisogna fare in modo che questa esperienza ci costringa ad avere maggiore attenzione. Banca Progetto deve andare avanti, perché, ne sono convinto, può diventare un grande operatore europeo».

Fonte: Il Sole 24 Ore