Firefly Video: Adobe lancia la sfida nel campo della generazione video

Dopo l’annuncio di settembre, Adobe ha rapidamente introdotto ufficialmente il Firefly Video Model, una nuova tecnologia di intelligenza artificiale (AI) in grado di creare video a partire da descrizioni testuali. Tra i suoi punti di forza quello di essere “commercialmente sicuro” e di essere integrato nelle suite produttive di Adobe dedicate ai professionisti agevolando l’adozione di Firefly nel flusso di lavoro quotidiano di creatori di contenuti e editor video.

In cosa si differenzia Firefly dalle altre GenAI video

Non si tratta della solita AI text to video, perché, a differenza di altri strumenti simili – come quelli sviluppati da OpenAI, Google e Meta – Firefly è stato addestrato esclusivamente su contenuti con licenza, come quelli provenienti da Adobe Stock. In questo modo ogni creazione sarà conforme alle leggi sul copyright, evitando così i problemi etici e legali che affliggono gli altri modelli generativi. Un aspetto cruciale per i professionisti del settore che vogliono evitare complicazioni legali legate all’utilizzo di contenuti generati dalle AI. Inoltre, ogni asset creato con Firefly include delle Content Credentials, metadati che attestano il processo di generazione del contenuto, offrendo un livello di trasparenza e sicurezza raro in altri strumenti.

Come funziona Firefly Video Model

Firefly si rivolge a professionisti del video, come registi ed editor. Adobe promette di utilizzare questo nuovo strumento per integrare filmati generati dall’AI con video tradizionali, mantenendo alta la qualità e riducendo tempi e costi di produzione. Come già accennato, la peculiarità di Firefly Video Model è la sua abilità di generare video da semplici prompt testuali, sfruttando controlli avanzati come angoli di ripresa, movimenti della telecamera e zoom. Ad esempio, è possibile generare b-roll (riprese supplementari) che riempiono automaticamente spazi vuoti nella timeline o trasformare immagini statiche in clip animate. Ancora, arricchire filmati esistenti con elementi visivi che completano la scena o personalizzare ogni aspetto della clip generata, dai colori agli effetti, per ottenere risultati che si integrano perfettamente nei loro progetti. Ad esempio, è possibile correggere lo sguardo di un attore semplicemente muovendo le sue pupille. Inoltre, l’estensione generativa in Premiere Pro può essere applicata anche agli effetti sonori (escludendo la musica per questioni di copyright). Se il suono di una clip video finisce bruscamente, Premiere Pro permette ora di “allungarlo” per completare una transizione con il rumore di fondo. Ciò risulta particolarmente utile per chi ha scadenze ravvicinate o desidera aggiungere dettagli senza effettuare nuove riprese.

Quando e dove sarà disponibile Firefly Video Model

Attualmente, Firefly Video Model è in versione beta pubblica (non ancora nella sua forma definitiva) e sarà utilizzabile all’interno delle principali applicazioni di Adobe, come Premiere Pro, Creative Cloud e Adobe Express. Questo consentirà agli utenti di accedere facilmente al modello generativo senza dover apprendere nuove interfacce o cambiare software. Il nuovo modello Firefly Video può essere utilizzato anche in Illustrator per tre funzionalità: Generative Shape Fill, Generative Recolor e Text to Pattern. Durante la beta pubblica, le generazioni sono gratuite, ma in seguito servirà un abbonamento. Ad ogni video viene aggiunta un’etichetta (Content Credentials) per indicare l’uso dell’intelligenza artificiale.

Fonte: Il Sole 24 Ore