Firenze, Villa Monna Tessa diventerà uno studentato «accessibile» da 480 posti
L’Università di Firenze e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi hanno individuato il fondo per lo student housing iGeneration, gestito da Investire Sgr (Gruppo Banca Finnat), per la realizzazione di un progetto di srtudentato, dopo il cambio di destinazione d’uso concesso dal Comune di Firenze a Villa Monna Tessa, di proprietà dell’Ateneo e dell’Azeinda ospedaliera Careggi.
Il Fondo ha come investitore principale Cdp Real Asset Sgr – attraverso il fondo Fnas – ed è partecipato, tra gli altri, dalla Fondazione CR Firenze.
Il progetto presentato da Investire SGR prevede la riqualificazione dello storico complesso immobiliare grazie a un investimento complessivo che ammonta a circa 40 milioni di euro. L’aggiudicazione del progetto al Fondo iGeneration è avvenuta il 4 dicembre scorso. L’intervento avrà un importante impatto in termini di rigenerazione urbana con la riqualificazione di oltre 11mila metri quadri inutilizzati ubicati in un’area di oltre 15mila metri quadri. Il progetto prevede la realizzazione di 480 posti letto per studenti universitari a tariffe sostenibili. In particolare, il 50% sarà a tariffa calmierata sulla base dei criteri di congruità del ministero dell’Università e il restante 50% sarà oggetto di convenzionamento tariffario con il Comune di Firenze, come prevede il vincolo di destinazione urbanistica. Una trentina di posti letto, infine, sarà dedicata ad ospitare familiari dei degenti delle strutture sanitarie della zona. L’Università avrà inoltre la possibilità di opzionare 41 posti per esigenze di particolari categorie di studenti.
L’avvio dei lavori è previsto per il secondo semestre 2025 e la nuova struttura sarà operativa per l’anno accademico 2027/2028. Il fondo iGeneration è dedicato allo sviluppo in Italia dell’affordable student living, con l’obiettivo di contribuire a colmare il divario tra domanda e offerta ricettiva nel comparto abitativo universitario e professionale. Un traguardo reso possibile dall’intervento sinergico tra investitori nazionali – in primis Cdp Real Asset – e investitori territoriali, quali le Fondazioni di origine bancaria.
Fonte: Il Sole 24 Ore