Fisco, così le tasse ora guardano all’auto elettrica
La transizione verde delle auto è destinata a investire anche il fisco. Perché il passaggio progressivo dai carburanti tradizionali ai motori elettrici cambierà progressivamente il panorama del gettito oggi fondato sulle accise applicate a benzina e gasolio. Lo ha spiegato direttamente il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo mercoledì 15 maggio a Verona nel corso dell’evento “Auomotive dealer day”. «Non si tratterà necessariamente di una riduzione del gettito», ha ragionato il ministro dell’Economia, «ma di una sua significativa traslazione».
Tecnici al lavoro
Su questo scenario stanno lavorando anche i tecnici del ministero dell’Economia, non per un provvedimento a stretto giro, ma per la costruzione di una strategia che, è sempre Giorgetti a sottolinearlo, si svilupperà «anche in considerazione dell’aggiornamento della normativa europea sulla tassazione dei prodotti energetici e dell’obiettivo fissato dal Repower di ridurre i sussidi ambientalmente dannosi».
Nuove basi imponibili
L’apertura del cantiere sull’aggiornamento della fiscalità per il settore dell’automotive, e dunque di una traslazione delle accise oggi applicate ai carburanti aalla nuova propulsione elettrica, rientra in termini generali nel più ampio capitolo della riforma fiscale del Governo realtivamente, ha aggiunto Giorgetti, «alla necessità di tenere presente l’evoluzione delle basi imponibili, coerentemente con la trasformazione del sistema economico».
Il capitolo incentivi
Non solo fisco per il settore automotive. A breve è atteso sulla Gazzetta Ufficiale la pubblicazione del Dpcm che autorizza il nuovo pacchetto di aiuti messo in campo dal Governo per il rinnovo del parco auto circolante. E come ha ricordato il titolare di del dicastero di Via XX Settembre «se vogliamo ridurre l’impronta emissiva, dobbiamo togliere dalle strade i veicoli più inquinanti, e sostituirli con quelli più performanti dal punto di vista ambientale». Per cenbtrare l’obiettivo «il nuovo disegno degli incentivi del Fondo per l’automotive – ha precisato Giorgetti nel suo intervento a Verona – risponde a questa logica con una serie di novità che vanno dal raddoppio degli incentivi unitari, all’incremento del contributo alla rottamazione, all’inclusione tra i beneficiari delle persone giuridiche». Un Fondo che, ha sottolinetao il minstro, «istituimmo nel 2022, e garantisce 8,7 miliardi di euro per il settore automotive fino al 2030».
Fonte: Il Sole 24 Ore