Fisco: niente proroga per il concordato, ma più tempo per gli F24 scartati
Mentre fonti del governo hanno ribadito ancora che non c’è alcuna proroga per il concordato («i termini rimangono quelli stabiliti dalle normative vigenti» il senso del messaggio), l’agenzia delle Entrate ha comunicato che c’è più tempo (dieci giorni a partire da ieri) per chi è incappato nell’irregolare funzionamento del sistema F24 di Sogei del 29 e 30 ottobre.
L’anomalo funzionamento
Una anomalia nel sistema di acquisizione degli F24 telematici, come segnalato il 30 ottobre anche dal presidente del Cndcec Elbano de Nuccio, che ha impropriamente comportato lo scarto delle deleghe di pagamento con motivazione «Squadratura contabile sezione erario».
L’anomalia, ha segnalato Sogei, si è verificata in particolare dalle ore 12.48 del 29 ottobre 2024 alle ore 9.56 del 30 ottobre 2024. Sogei ha inoltre comunicato che, nello stesso arco di tempo, non si è invece verificata alcuna anomalia ai servizi online dell’agenzia delle Entrate, che hanno correttamente funzionato, consentendo anche l’invio delle istanze di adesione relative al concordato preventivo biennale.
Lo slittamento
In considerazione delle anomalie comunicate da Sogei e preso atto del parere favorevole del Garante del Contribuente, le Entrate hanno così emanato un «provvedimento di irregolare funzionamento» delle attività di controllo automatico, provvedimento che costituisce la base giuridica per poter disporre la proroga. Pertanto, si legge nel comunicato delle Entrate, vale quanto prescritto dall’articolo 1 del Dl 498/1961 e cioè che «nei casi in cui gli uffici finanziari non siano in grado di funzionare regolarmente a causa di eventi di carattere eccezionale, non riconducibili a disfunzioni dell’Amministrazione stessa, i termini di prescrizione e di decadenza nonché quelli di adempimento di obbligazioni e di formalità previsti dalle norme riguardanti le imposte e le tasse a favore dell’erario, scadenti durante il periodo di mancato o irregolare funzionamento, sono prorogati fino al decimo giorno successivo alla data in cui viene pubblicato il provvedimento di irregolare funzionamento».
Fonte: Il Sole 24 Ore