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Fisco, venerdì 28 febbraio appuntamento alla cassa con la settima rata della rottamazione quater
Mentre la rottamazione quinquies inizia a camminare spedita in Parlamento e ad alimentare il dibattito politico, è il calendario fiscale a richiamare all’ordine i contribuenti, soprattutto cittadini e imprese che hanno aderito alla quarta edizione della rottamazione della cartella e hanno deciso di saldare il proprio conto a rate. Come ricorda, infatti, agenzia Entrate Riscossione (Ader) per i debiti per i quali i relativi piani di pagamento risultano in regola con i versamenti delle rate in scadenza fino al 31 dicembre 2024, l’appuntamento alla cassa con la settima rata è in scadenza il 28 febbraio. Come per le altre scadenze anche per questa di fine febbraio si potrà pagare entro il 5 marzo utilizzando i cinque giorni di tolleranza previsti dalla legge.
Pagare per mantenere i benefici
Rispettare il pagamento del 28 febbraio, anche sfruttando i cinque giorni di tolleranzsa, consnete ai debitori in regola con i pagamenti di non perdere i benefici della defizione agevolata, ossia la possibilità di saladre il proprio debito versando soltanto la quota capitale senza dover corrispndere oneri aggiuntivi come sanzioni, interessi e aggio. Occorre ricordare il mancato pagamento di una sola rata farà scattare la decadenza dalla rottamazione quater e la possibilità per l’agente pubblico della riscossione di attivare le procedure esecutive.
Nessuna chance di rispescaggio
Come ha già chiarito l’agenzia delle Entrate Riscossione il mancato versamento della rata di fine febbraio non darà diritto ai contribuenti di poter utilizzare la nuova norma del Milleproghe che ha riaperto la starda della definizione agevolata ai decaduti fino al 31 dicembre 2024. Questi 500mila contribuenti potranno, infatti, presentare un’apposita istanza, esclusivamente telematica, entro il prossimo 30 aprile in cui dovrà indicare indicare i debiti per i quali ricorrono le condizioni della riammissione e le modalità di pagamento. Il debito ricalcolato da Ader entro il 30 giugno potrà essere infatti saldato o in un’unica soluzione, entro il 31 luglio 2025, oppure con un numero massimo di 10 rate consecutive, di pari importo, con scadenza, rispettivamente, le prime due, il 31 luglio e il 30 novembre 2025 e le successive, il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre degli anni 2026 e 2027.
La comunicazione delle somme dovute
I contribuenti in regola con i versamenti precedenti della Definizione agevolata devono utilizzare il modulo di pagamento allegato alla Comunicazione delle somme dovute che riporta la scadenza originaria del 31 luglio 2024. In ogni caso, la copia della comunicazione delle somme dovute, con il riepilogo del piano e i moduli per il pagamento, è sempre disponibile nell’area riservata del sito di agenzia delle Entrate Riscossione. Ma i contribuenti possono richiederla, senza necessità di credenziali, compilando il form dedicato in area pubblica. In questo caso, basta inserire il codice fiscale del soggetto che ha fatto la domanda di adesione, allegare la documentazione necessaria al riconoscimento e indicare la casella e-mail dove ricevere la «Comunicazione» e i moduli per pagare.
Le modalità di pagamento
È possibile pagare in banca, agli sportelli bancomat (Atm) abilitati ai servizi di pagamento Cbill, con l’internet banking, agli uffici postali, dai tabaccai e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica, sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it oppure con l’App Equiclick tramite la piattaforma pagoPa. Si può pagare anche direttamente agli sportelli di agenzia delle Entrate Riscossione prenotando un appuntamento.
Fonte: Il Sole 24 Ore