Fondazione Giulia Cecchettin, il papà Gino: non possiamo essere indifferenti. Cardinale Zuppi, l’amore non è mai possesso, vi aiuterò
«Non possiamo permetterci di essere indifferenti o voltare lo sguardo altrove. È il tempo di unire le forze». Lo ha detto il papà di Giulia Cecchettin, Gino, presentando alla Camera dei deputati la Fondazione dedicata alla figlia Giulia, a un anno dall’uccisione della giovane studentessa per mano di chi diceva di amarla. Una fondazione che vuole lavorare per la parità di genere, per contrastare la violenza sulle donne e tenere vivo il ricordo di Giulia, dei suoi sogni e dei suoi valori. «Quando si affrontano tragedie tali, la vita ti sorprende sempre dandoti scopi nuovo. E oggi sono qui per parlarvi proprio di questo. Oltre un omaggio a Giulia quello della fondazione è un impegno che riguarda il coinvolgimento di ciascuno di noi», ha sottolineato Gino Cecchettin. La fondazione ha «il compito di educare per produrre un cambiamento. La violenza di genere è frutto di un fallimento collettivo: non è solo una questione privata. Dobbiamo educare le nuove generazioni». La presentazione è stata trasmessa in diretta webtv, condivisa con gli europarlamentari italiani e a disposizione di tutte le scuole italiane, con la collaborazione del ministero dell’Istruzione.
Dalle panchine ai programmi educativi, le prime iniziative
Fra le prime iniziative della Fondazione lo sviluppo di programmi educativi e di sensibilizzazione sulla violenza di genere per scuole e famiglie, percorsi formativi per il mondo del lavoro per promuovere pratiche di diversity management e contrastare le molestie. Poi borse di studio per studentesse in corsi stem e premi di merito per progetti di ricerca e creativi in ricordo di Giulia, ma anche attività di ricerca per comprendere le cause e le conseguenze della violenza di genere e sviluppare interventi efficaci. Collaborazione con il mondo dell’informazione, poi, per migliorare la narrazione della violenza di genere e ridurre il fenomeno della vittimizzazione secondaria. E oltre 30 panchine rosse installate in tutta Italia dedicate a Giulia, simboli di speranza e di memoria, più 50 borse di studio e premi intitolati a Giulia, conferiti da associazioni contro la violenza sulle donne, università, aziende e ordini professionali. Sei murales spettacolari, fra cui quello di piazza del Duomo a Milano, che ha ispirato la copertina di “Cara Giulia”, il libro scritto dal papà Gino che contribuirà a finanziare la fondazione.
Cardinale Zuppi: hai saputo affrontare con tanta umanità una tempesta
«Caro Gino, oggi presenti la Fondazione che porta il nome della tua amata Giulia, che è diventata carissima anche per ognuno di noi. Desidero far sentire la mia personale vicinanza a te, ai tuoi figli e a tutti i familiari e gli amici. Voglio esprimere il mio ringraziamento più sincero per come hai saputo affrontare con tanta umanità una tempesta che ha strappato il fiore bellissimo della vita di Giulia», ha sottolineato il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, in un messaggio inviato alla presentazione della Fondazione dedicata alla giovane studentessa uccisa lo scorso anno dall’ex fidanzato Filippo Turetta. «Incoraggio anche la Fondazione Giulia Cecchettin che oggi presenti per l’impegno che si assume nel contribuire affinché non vi siano altre vittime del sopruso e per capire e combattere la violenza e le sue cause. In questo modo ci aiuterà a comprendere che l’amore non è mai possesso, ma sempre dono e rispetto. Per quello che mi sarà possibile – prosegue il cardinale – cercherò di aiutarvi. Buon cammino con tanta amicizia e vicinanza».
Mulé: nessuno si chiami fuori
«Siamo qui per fare rumore. Un grido. E lo diciamo agli uomini: nessun di loro o di noi si chiami fuori.L’idea di Gino Cecchettin di presentare la Fondazione alla Camera dei deputati mi ha molto sorpreso e commosso. Non aspettavamo altro, questa giornata è l’inizio di una settimana che ci porterà al 25 novembre, la Giornata mondiale contro la violenza delle donne. Lo facciamo nel nome di Giulia, guardando avanti, guardando la necessità di formare e parlare, confrontarsi soprattutto con i giovani per un’educazione affettiva che evidentemente oggi è carente», ha detto il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, ospitata nella Sala della Regina di Montecitorio proprio per iniziativa del parlamentare azzurro. «Se si può migliorare la legislazione? Si può fare sempre meglio – ha sottolineato Mulé – e si può fare meglio con l’impegno non solo dei parlamentari, ma di tutti coloro che hanno un ruolo nelle istituzioni. Qui non c’è differenza tra partito e ideologia, c’è un interesse comune che è quello di un approccio nuovo e diverso all’affettività, al modo di comportarsi e di avere rispetto, soprattutto delle donne».
Valditara, in Italia residui di machismo da combattere
Fonte: Il Sole 24 Ore