Ford Capri al debutto, ma sorge un dubbio: può un’auto tedesca avere un nome italiano? (Alfa Romeo Milano docet)

15 aprile 2024, una data che resterà impressa nella storia dell’auto: Alfa Romeo cambiò il nome al suo nuovo modello, l’atteso b-suv Milano, prima elettrica del Biscione facendolo diventare Junior. E questo per spegnere le polemiche innescate dal ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso il quale sosteneva che «un’auto chiamata “Milano” non si può produrre in Polonia”, del resto la vettura è costruita a Tychy insieme alla Fiat 600 e alla Jeep Avenger con la quale condivide la piattaforma CMP2 con non poche differenze. Secondo il Ministro, sulla Milano sarebbe stato opportuno applicare la legge italiana sul 2003 sull’Italian Sounding, una normativa che prevede il divieto di apporre indicazioni che inducano in errore il consumatore circa la provenienza di un prodotto. Sul punto legale ci sono ancora molti dubbi, ma Alfa Romeo, per decisione, non senza amarezza, da parte del ceo Jean-Philippe Imparato, cambiò il nome da Milano a Junior e spegnere la querelle, nonostante la campagna marketing già avviata e molti soldi spesi. Con il senno di poi, la Alfa Romeo Milano, al debutto in questi giorni sul mercato, ha avuto una visibilità mondiale proprio in ragion dell’enorme clamore destato dalla questione. Perché mai prima dello scorso aprile si era mai visto un’automobile cambiare nome a causa querelle politica a ridosso del lancio con il solo precedente della Fiat Panda di seconda generazione, che doveva chiamarsi Gingo, ma fu battezzata (per fortuna!) ancora Panda per una questione di nomi registrati con Renault per la somiglianza con Twingo

Ora viene un dubbio: ed è fortissimo. Tra qualche giorno Ford lancerà la nuova Capri. Infatti, l’Ovale Blu il prossimo 10 luglio svelerà il suo inedito suv coupé basato sulla piattaforma Volkswagen MEB in base a un accordo estinto tra i due gruppi che riprende un nome di una vettura leggendaria: la Ford Capri appunto, una coupé, che fu prodotta per 17 danni dal 1969 al 1986 ed era un po’ la Mustang europea. Ora viene un dubbio: può una macchina straniera prodotta a Colonia, in Germania, da un marchio come Ford che più straniero non si può chiamarsi come una delle località più belle di Italia, uno dei simboli più maestosi del Bel paese: probabilmente No. Il dubbio è forte, non solo alla luce di quanto successo con Alfa Romeo Milano, ma anche ma anche con Xiaomi per il nome (peraltro ad uso interno) della piattaforma “Modena” per auto elettriche(con il ministero che ha protestato con il gruppo cinese) e con i sequestri al porto di Livorno delle microcar Fiat Topolino “Dolce Vita” con tanto di bandierina italiana adesiva. Vero è che Ford ha già utilizzato il nome Capri anni fa, così come tuttora usa Puma (dal marcato italian sounding), tuttavia, al di là dell’aspetto legale, forse non è il momento di avere due pesi e due misure. E in effetti Ford potrebbe chiamare benissimo Taunus la sua nuova suv coupé a batteria derivata dalla Explorer.

Fonte: Il Sole 24 Ore