Formazione sul digitale per 550 ragazzi senza lavoro

Se è vero che i profili con le competenze digitali sono quelli più difficili da trovare, lo è anche che ci sono molti ragazzi che non stanno lavorando, ma, pur non avendo una formazione specifica, hanno attitudini in questo ambito. E’ a loro che è rivolto Skillup, il progetto che offre percorsi di formazione e accompagnamento al lavoro gratuiti di Generation Italy (Mckinsey) in partnership con Fondazione Adecco e in collaborazione con Anci, Anitec-Assinform, FEduF (ABI) e Save the Children. Il progetto è realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sul Fondo per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 e s.m.i..

I primi corsi sono partiti proprio questo mese e altri partiranno in settembre per formare e accompagnare al lavoro 550 giovani disoccupati, inoccupati, sottoccupati e NEET, provenienti da tutta Italia, su professioni digitali molto ricercate dalle imprese.

Il contesto occupazionale

Il fenomeno dei Neet e la disoccupazione giovanile, pur in un contesto generale positivo dal punto di vista occupazionale, non consentono al nostro Paese di abbassare la guardia. A fine dicembre del 2023 l’Istat ha rilevato 23,6 milioni di occupati pari al 46,8% della popolazione tra i 15 e gli 89 anni. I giovani – insieme alle donne – continuano però a rimanere indietro: rispetto al 2007 i giovani della fascia 15-34 anni lavorano meno (-5,8 punti percentuali di occupazione – 50,8% nel 2007 rispetto al 45% nel 2023), sono meno occupati ( sono 1,7 milioni gli occupati in meno tra il 2007 e il 2023), sono più in cerca di lavoro (+2,3 punti percentuali di disoccupazione, 11,1% nel 2007 rispetto al 13,4% nel 2023) e sono maggiormente scoraggiati (+5,2 punti percentuali di inattivi, – 42,9% nel 2007 rispetto al 48,1% nel 2023. «Nel 2023 le imprese hanno fatto fatica a ricoprire 1,7 milioni di posizioni di lavoro – evidenzia Oscar Pasquali, ceo di Generation Italy. Tra i settori che faticano maggiormente a trovare personale qualificato spicca il mondo delle competenze digitali. La difficoltà di reperimento negli ultimi 5 anni è aumentata di oltre 2,3 volte. È evidente che il tema dell’occupazione non è solo legato alla disponibilità di opportunità ma anche e soprattutto di accesso a queste opportunità».

I candidati

SkillUp vuole rendere accessibile a giovani tra i 18 e i 34 anni senza alcuna conoscenza tecnica o esperienza professionale pregressa e che intendono intraprendere percorsi professionali in ambito digitale le opportunità offerte dal mercato del lavoro, contribuendo a contrastare lo skill mismatch che oggi rappresenta una delle cause paradossali della disoccupazione giovanile. «SkillUp è un progetto inclusivo che offre un percorso professionalizzante totalmente gratuito, un supporto per limitare il dropout delle persone più fragili, l’accompagnamento al mondo del lavoro, e, non ultimo, concrete opportunità di lavoro grazie alle aziende partner e alle filiali Adecco presenti su tutto il territorio nazionale», afferma Francesco Reale, segretario generale di Fondazione Adecco

Come ricorda una nota congiunta, il nostro Paese riscontra un significativo ritardo nello sviluppo di competenze digitali di base e avanzate: secondo il Digital Economy Index dell’Unione Europea il 54,6% della popolazione (24° posto su 27 paesi europei) ha competenze digitali di base e il 22,5% competenze avanzate (18° su 27 paesi considerati). Solo nel 2023 le aziende in Italia hanno riscontrato oltre 55.470 posizioni difficili da reperire in ambito digitale per mancanza di candidati con le necessarie competenze, stando ai dati Unioncamere Excelsior. «Uno dei tasselli fondamentali è la creazione di ecosistemi locali adatti a favorire la nascita di opportunità di reddito e occupazione, per il cui funzionamento occorre puntare anche sulla formazione di competenze e nuove professionalità, la cui mancanza o carenza è uno dei fattori che bloccano l’accesso dei giovani ad una partecipazione piena alla vita economica e sociale», interpreta Simona Elmo, Responsabile Ufficio Politiche giovanili, Università e Ricerca Scientifica di ANCI.

Fonte: Il Sole 24 Ore