Formula 1: Doppietta e imbarazzo per McLaren in Ungheria. Crolla Verstappen, bene Hamilton e Leclerc

Tesa, veloce, imprevedibile. Con tante scorrettezze dai piloti e polemiche a non finire per scelte sbagliate dei box, dai vincitori ai perdenti. Ma comunque una gara ungherese bella e mai noiosa, capace di cambiare equilibri e aspettative per il resto della stagione: quelli che ci voleva per ridare vita e spettacolo a un campionato che sembrava aver preso la piega di un dominio monotono come nei tre anni precedenti.

La McLaren porta a casa una prestazione storica, confermando l’uno due in qualifica di entrambi i propri giovani piloti: ma con una scelta imbarazzante del team, che “costringe” Norris a restituire la prima posizione a Piastri sul finale, rendendo amaro un finale di una gara molto bella ed eccitante da vedere, dove il pubblico si è scaldato contro Verstappen per la scorrettezza e ha visto belle lotte anche da piloti come Hamilton e Leclerc, in progressione e subito alle spalle delle due imprendibili monoposto di Woking: stiamo parlando di quasi quindici secondi su Hamilton, oltre diciannove su Leclerc, quasi ventuno su Verstappen e oltre ventidue su Sainz.

Non sono pochi, ma la Ferrari in questa pista, nel 2023, pagava settanta secondi dal leader indiscusso Verstappen.

Tensione e polemiche

Mai vista tanta tensione all’Hungaroring, specie in casa McLaren, che detiene il primato di vittorie in questa pista: dodici, con oggi, ma l’ultima era del 2012. Sta di fatto che questa domenica verrà ricordata per la prima vittoria di Piastri, assegnata tuttavia d’ufficio dal team, che ha costretto Norris a farlo andare al comando per compensare una strategia mal pesata del box.

Non poteva essere contento di farlo, perché al di là del merito di giornata, quei sette punti diversamente assegnati potrebbero rivelarsi un pesante errore a fine stagione in caso le monoposto arancioni riuscissero a chiudere il gap con le Red Bull nel mondiale piloti. Nonostante l’invito del team, infatti, Norris ha aspettato il giro 68 per farlo passare e quindi per farlo “pesare’ come una costrizione: ma nelle interviste, almeno, è stato molto più flemmatico di altri suoi colleghi, dichiarando di rispettare l’ordine del team, senza ulteriori commenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore