Formula uno, se il pilota non va dai big data, i big data vanno dal pilota

Formula uno, se il pilota non va dai big data, i big data vanno dal pilota

In un mondo dove ogni millisecondo può fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la Formula 1 è diventata un campo di battaglia non solo di velocità ma anche di tecnologia. Risparmiare millesimi di secondo in pista fa la differenza tra una sessione di successo e una fallimentare e il risultato finale dipende anche dai secondi che si riescono a risparmiare e mettere a frutto a motore spento, dove preparazione e gestione dei dati giocano un ruolo incredibilmente importante.

Quando uno schermo non è semplicemente uno schermo

Una dimostrazione di quanto venga portata all’eccesso l’attenzione ai dettagli la si ha durante le prove, quando il tempo a disposizione è molto limitato e mettere a frutto ogni secondo è importantissimo. Le riprese televisive, ovviamente, si soffermano sulle auto che girano in pista, ma il ritmo di lavoro delle scuderie prevede di far compiere ai piloti pochi giri per volta, farli rientrare e lavorare sull’assetto dell’auto per farla uscire di nuovo in pista e studiarne il comportamento.Quando il mezzo rientra, i meccanici e gli ingegneri lavorano sul bolide, ma il pilota non ha il tempo di rilassarsi: deve prepararsi alla prossima uscita studiando tutti i dati relativi alla sua performance e alle condizioni di gara e della pista. Il team Mercedes-AMG PETRONAS F1 ci ha mostrato durante le giornate di prove libere di Monza che per risparmiare tempo, il pilota non scende neanche dall’auto, ma vengono posizionati due schermi affiancati direttamente sulla scocca dell’auto. Una soluzione molto pratica che, però, ogni tanto si inceppava.

La Soluzione: TeamViewer Tensor

Dopo aver esplorato diverse opzioni, nel luglio 2022 il team ha scelto TeamViewer Tensor come piattaforma di connettività remota in modo da permettere agli ingegneri di fornire ai piloti un accesso rapido e affidabile a una vasta gamma di dati in tempo reale, dalle condizioni meteorologiche alla strategia di gara e all’analisi dei concorrenti. All’interno del garage, due ingegneri hanno il compito selezionare quali informazioni vengono rese disponibili al pilota e considerato che i parametri raccolti sono davvero migliaia, è indispensabile che la piattaforma sia in grado di gestire con grande efficienza e assoluta affidabilità grandi quantità di dati.La differenza con le serie “minori” è davvero abissale. Quando anche mostrare delle informazioni su di uno schermo diventa una operazione ad alto contenuto tecnologico, ci si rende conto di perché le scuderie non hanno problemi a trovare nuovi partner: tutte le aziende vogliono mettere alla prova i propri prodotti in ambienti così competitivi per renderli sempre più performanti e sviluppare tecnologie sempre più robuste e scalabili. Se può stare in Formula 1 è probabile che possa funzionare in azienda.

Fonte: Il Sole 24 Ore