Fornitura elettricità e gas, dall’Authority sanzioni per 4 milioni a quattro società
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha concluso sei procedimenti istruttori per pratiche commerciali scorrette nel prospettare le condizioni economiche di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero.
Quattro società sanzionate
In particolare, quattro istruttorie hanno portato all’accertamento di condotte ingannevoli e omissive in merito all’indicazione dei costi di fornitura dell’energia elettrica o del gas e a sanzioni nei confronti di Ajò Energia (148mila euro), Bluenergy (2 milioni di euro), Ubroker (1,88 milioni di euro) e Visitel (100mila euro). Le altre due istruttorie – nei confronti di Enne Energia ed Europe Energy – sono state chiuse con l’accettazione degli impegni.
«Nel corso dell’attività istruttoria – fa sapere l’Agcm – è stata svolta un’ampia analisi della documentazione contrattuale e promozionale delle offerte commerciali proposte dagli operatori interessati e delle segnalazioni dei consumatori. A seguito di tale attività sono emerse importanti criticità e una generale ingannevolezza o omissione di informazioni su alcune componenti del prezzo di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero».
Omessi gli oneri di commercializzazione
In molti casi, prosegue la nota dell’Authority, «risultava omessa l’indicazione del valore degli “oneri di commercializzazione” (generalmente denominati Prezzo di commercializzazione e vendita – Pcv – per l’energia elettrica e Quota vendita al dettaglio – Qvd – per il gas) sia nelle condizioni di contratto sia nel materiale promozionale, in cui si pubblicizzava solo il prezzo della “componente energia”, sebbene tali oneri rappresentino una parte essenziale del prezzo della fornitura per il consumatore e dei ricavi delle imprese». Si tratta di importi che si aggiungono in fattura agli oneri fissati dal regolatore – oneri di sistema, trasporto e gestione del contatore – o di natura fiscale.
Inoltre, alcune offerte prevedevano penali, anche sotto forma di storno degli sconti concessi al momento della sottoscrizione del contratto – peraltro in contrasto con la regolazione vigente -, che venivano applicate in caso di recesso anticipato dal contratto di fornitura.
Fonte: Il Sole 24 Ore