Fra Istanbul e Atene inseguendo storia e contemporaneità
Arrivare via mare a Istanbul significa abbracciare con lo sguardo una megalopoli (conta oltre 15 milioni di abitanti) che non offre nessuna certezza: tra odori salmastri e gabbiani, infatti, non vi sentirete probabilmente né in Europa né in Asia. Contemporaneamente sarete in entrambi i continenti, qui inscindibili – tra moschee, minareti, chiese, atmosfere cosmopolite, architetture avveniristiche e tradizioni islamiche –, se non fosse per il Bosforo, lo stretto che collega il Mar Nero al Mar di Marmara e che ci ricorda il confine. Un limite fisico che però non separa Oriente e Occidente, mescolati tra loro in un gioco di contaminazioni culturali, urbanistiche e religiose che rende unica questa metropoli. Caotica, trafficata, eppure incredibilmente affascinante, soprattutto quando dai suoi tanti minareti si leva il tradizionale canto dei muezzin che invitano i devoti musulmani alla preghiera: un manto sonoro che avvolge la città.
In aereo o in nave
Vi sono tanti modi per arrivare a Istanbul. Si può raggiungere in aereo con Turkish Airlines, che dall’Italia vola da molti scali (Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Bari, Bologna, Napoli, Torino, Catania, Palermo e Venezia), per poi prenotare anche un tour in battello sul Bosforo, scegliendo tra quelli brevi di due ore e quelli più lunghi, fino a sei ore. Oppure si può giungere a destinazione in nave, per poi scendere a terra e visitarla. Un modo più insolito ma certamente suggestivo: vi regalerà uno scenario mozzafiato, una emozionante visione di insieme. Una opzione è, per esempio, offerta da Msc Crociere con la nave Sinfonia (quasi 300 metri di lunghezza, 371 cabine esterne con balcone, 272 interne), in partenza da Bari, tutto l’anno, con un itinerario che tocca anche la Grecia (Atene e Corfù) e, sempre in Turchia, Izmir.
Dalla Moschea Blu al Topkapi
La compagnia di navigazione italo-svizzera mette a disposizione anche varie escursioni. Una tappa praticamente obbligata è costituita dalla celebre Moschea Blu (così chiamata perché la cupola e le pareti superiori sono adornate da 20 mila piastrelle di ceramica turchese) con i suoi sei minareti e dalla altrettanto celebre moschea di Santa Sofia. Entrambe si trovano in piazza Sultanahmet – nell’omonimo quartiere che è di fatto il centro della città -, quasi affacciata sul mare (arrivando in nave vedrete brillare le cupole). La prima risale al 1617. La seconda – eretta tra il 532 e il 537 – è uno splendido esempio di arte bizantina.
Irrinunciabile anche una visita al bellissimo palazzo Topkapi, ai tempi dell’impero Ottomano dimora dei sultani (fu costruito nel XV secolo). Dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, è caratterizzato da una mescolanza di stili architettonici: islamici, europei, ottomani. Un tempo, nelle sue oltre 400 stanze, vivevano 4mila persone.
Quartieri storici e innovativi
Ma Istanbul è anche altro. C’è una parte della città, poco battuta dai turisti, all’interno delle vecchie mura, dove in un dedalo di viuzze e case colorate si susseguono secoli di sovrapposizioni tra popoli e religioni. È costituita dai quartieri di Fatir, Feneth e Balat, dove ancora una volta si incrociano tanti stili architettonici, i sapori più autentici delle tradizioni culinarie (tra molti piccoli ristoranti), bellissime moschee, antiche sinagoghe e chiese ortodosse. Armatevi di navigatore e addentratevi nelle sue strade, ne vale la pena. Poi c’è la città moderna e cosmopolita, proiettata verso il futuro. Non perdete Istanbul Modern, il museo di arte contemporanea in cemento grezzo firmato da Renzo Piano e inaugurato nel 2023 nel complesso del Galataport, oggi anche centro culturale polivalente, con terrazza panoramica sul Bosforo. Né, nel quartiere di Eyüp, SantralIstanbul, nato dalla ristrutturazione dell’antica centrale elettrica dell’impero Ottomano. In calcestruzzo armato, con facciate in acciaio e vetro, ospita un museo dell’energia, un anfiteatro, sale da concerto e una biblioteca pubblica.
Fonte: Il Sole 24 Ore