Francia: Bayrou riapre la discussione sulle pensioni

Francia: Bayrou riapre la discussione sulle pensioni

François Bayrou riapre la discussione sulla riforma delle pensioni francese. Non la sospende, ma promette che sarà rivalutata, in cerca di soluzioni diverse. Il primo ministro francese, che ha illustrato la politica del nuovo governo all’Assemblée, apre quindi alla sinistra, ai socialisti innanzitutto, che fino all’ultimo momento hanno insistito perché ci fosse almeno un segnale, nel suo discorso, che permettesse loro di non votare la censure, già presentata dalla France Insoumise. Il fondatore di Lfi, Jean Luc Mélenchon è stato l’unico rappresentante dell’opposizione citato da Bayrou, che ha detto di non condividere la sua strategia di «conflittuarizzare tutto», quasi a sottolinearne la sterilità di questo approccio.

La sinistra moderata aveva chiesto in realtà una sospensione della riforma, che i francesi non amano, ma Bayrou non ha ceduto. Anche la revisione dovrà tener conto, ha spiegato, della situazione delle finanze del sistema previdenziale. Dei mille miliardi di debito aggiuntivo negli ultimi dieci anni, ha detto, almeno 500 sono legati alle pensioni. In un momento in cui la Francia mantiene l’obiettivo di riportare il deficit al 3% nel 2029, e fissa al 5,4% il disavanzo del 2025, occorrerà tenerne conto.

La revisione seguirà però, ha spiegato il primo ministro, «un metodo inedito e un po’ radicale». Si aprirà un cantiere con le parti sociali «per un tempo limitato e in condizioni trasparenti». Si discuterà di tutto, ha detto, senza chiusure. Allo stesso tempo, si creerà da venerdì una delegazioni permanente delle forze politiche, con un orizzonte temporale di tre mesi, per «cercare la strada di una riforma nuova». Nella consapevolezza che «la riforma delle pensioni è vitale per il nostro paese e il nostro modello sociale».

Verso una riduzione delle spese

Sarà inevitabile che il budget sia orientato a una riduzione delle spese. Il debito, ha detto Bayrou, è una «spada di Damocle», ed è immorale perché scarica «sui nostri figli» non il peso di investimenti di cui anche loro potranno beneficiare, ma quello delle attuali spese correnti. Ci sono mille agenzie o organi statali, per esempio, alle quali sono affidate funzioni pubbliche, «È un labirinto». Sarà inoltre creato un Fondo speciale interamente dedicato alla riforma dello Stato.

Bayrou ha anche aperto a una revisione del sistema elettorale in modo proporzionale, i cui contorni non sono stati disegnati, anche se il primo ministro ha voluto esprimere la sua preferenza per un sistema che mantenga il legame con il territorio. Sarà inoltre istituita una Banca della democrazia «perché il finanziamento dei partiti politici non dipenda dalle scelte di banche private, ma possa eventualmente essere fatto da organismi pubblici sotto il controllo del Parlamento».

Fonte: Il Sole 24 Ore