Fwu messa in liquidazione: 120mila italiani fra i sottoscrittori
Fwu Life Insurance Lux S.A. è stata posta in liquidazione. Ne dà notizia un comunicato pubblicato dalla Caa (Commissariat aux Assurances), l’Authority assicurativa lussemburghese che riferisce che il 31 gennaio il Tribunale del Lussemburgo ha sciolto la compagnia e ha avviato l’iter liquidativo. Sono circa 120mila coloro che hanno sottoscritto le polizze della società lussemburghese che operava in Italia tramite broker e reti finanziario-assicurative. Proprio stamattina all’Ivass si è tenuta una riunione sul dissesto tra i vertici dell’Authority italiana e i rappresentanti dei consumatori programmata da tempo. Ivass, che ha le armi spuntate visto che la compagnia è vigilata dal Lussemburgo, ha ovviamente aggiornato sulla situazione e ha spiegato che attende il testo della sentenza completa che dovrà essere tradotta e pubblicata. Il testo dovrebbe auspicabilmente contenere anche il percorso per essere ammessi al passivo. Di certo c’è che è stato nominato il Giudice Commissario Anick Woolf ed il Commissario liquidatore Maitre Baden (lo stesso che negli scorsi mesi era stato chiamato a provare a disporre un salvataggio per il gruppo).
Sei mesi per conoscere il credito
Entro sei mesi il liquidatore dovrebbe inviare ai creditori (e quindi agli assicurati) di cui ha notizia, una comunicazione con il quantum del credito che risulta dai conti. Se si riceve questa comunicazione sarà importante verificare che il credito comunicato dal Commissario coincida con quello vantato dal risparmiatore. Gli assicurati devono fare attenzione ad inviare dati di contatto nuovi se sono cambiati rispetto a quelli indicati in polizza e devono tener presente che la Pec in Lussemburgo non esiste, pertanto non è possibile dare il riferimento di una e-mail Pec, che peraltro spesso non è mezzo abilitato a ricevere comunicazioni da e-mail ordinarie.
Tre anni per accertare il passivo
Secondo quanto riferito da Ivass, la procedura di accertamento del passivo durerà tre anni e solo dopo si procederà alla liquidazione degli attivi. La somma che si potrà chiedere è pari al valore attuale della polizza e non quindi il valore di quanto investito (bisogna togliere infatti i costi iniziali e le commissioni di gestione pagate di anno in anno). Ivass ha ribadito, secondo quanto riferito da chi ha partecipato all’incontro, che nessuno deve più pagare alcun premio ulteriore (come era stato richiesto incredibilmente qualche settimana fa agli assicurati). L’Authority italiana dopo la pubblicazione della sentenza promuoverà un altro incontro per maggiori informazioni di dettaglio pratici su questa vicenda che coinvolgendo un foro estero si profila particolarmente complicata.
Le richieste delle associazioni
Le associazioni hanno chiestto a Ivass di istituire un canale con il Commissario e proporre la creazione di una piattaforma telematica sulla quale poter depositare le domande di ammissione al passivo del credito (sulla base della buona pratica italiana del FIR Fondo Indennizzi Risparmiatori che ha consentito di gestire circa 200mila posizioni solo in via telematica).
I rappresentanti dei consumatori hanno inoltre invitato l’Authority italiana a farsi portavoce verso il Commissario lussemburghese per chiarire se effettivamente risulta che gli attivi posti a riserva – a garanzia delle polizze – corrispondano al quanto dovuto in favore dei clienti. Inoltre si chiede al commissario di realizzare un modello standard e condiviso di domanda di accertamento del credito da depositare per essere ammessi al passivo. Inoltre si invita a rendere disponibili al più presto delle Faq che chiariscano gli aspetti concreti per recuperare il credito. «Ad oggi, Confconsumatori raccomanda a tutti di verificare il possesso dei documenti utili a proporre domanda di accertamento del credito (contratto assicurativo e corrispondenza ricevuta) e di comunicare eventualmente i dati della propria residenza e di contatto, ove non più corrispondenti a quelli della polizza», affermano Marco Festelli, presidente di Confconsumatori e Antonio Pinto, responsabile Prodotti finanziari e assicurativi dell’associazione -. La nostra associazione fornirà assistenza per l’ammissione al passivo». Confconsumatori segnala infine che il recupero delle somme non sarà rapido. Per alcune polizze, specie quelle stipulate da pochi anni (che prevedevano i costi nei primi 5 anni di premio ricorrente) il recupero non sarà totale neppure in caso di totale. Ivass ha confermato che l’Autorità lussemburghese ha comunque riferito che gli attivi posti a garanzia delle polizze come riserve tecniche risultano depositati presso la banca terza, distinti dal patrimonio della compagnia. Come previsto dalle regole del Granducato. Infine si conferma che la Fwu Austria non è coinvolta nella liquidazione.
Fonte: Il Sole 24 Ore