Gabetti Property Solutions, Roberto Busso lascia. Il nuovo ad è Marco Speretta
Roberto Busso lascia l’incarico di amministratore delegato e consigliere di Gabetti Property Solution (holding del Gruppo), nonché gli altri ruoli consiliari ricoperti nelle società del Gruppo. Ieri sera, dunque il Consiglio di Amministrazione della holding ha nominato, per cooptazione, Marco Speretta quale nuovo membro, e lo ha nominato anche amministratore delegato. L’intero CdA resterà in carica, come previsto, fino all’assemblea degli azionisti che approverà il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2025.
Marco Speretta, nel Gruppo Gabetti dal 2007, è direttore generale e ricopre le cariche di presidente o amministratore delegato delle società del Gruppo della divisione “Real Estate Network Services”. Col passaggio di Speretta, il CdA ha nominato il direttore legale, societario e contratti di Gabetti Property Solutions, Carolina Pasqualin, quale nuovo Investor Relator.
«Dopo la ristrutturazione ed il rilancio del Gruppo – ha detto Fabrizio Prete, presidente e amministratore delegato del Gruppo Gabetti – che ci ha portato alla soglia dei 200 milioni di euro di fatturato nel 2023, il 2024 è stato un anno di transizione che ha posto le basi per affrontare oggi una nuova fase di rinnovamento. L’obiettivo è quello di posizionare il Gruppo sul mercato in modo chiaro e coerente rispetto anche alle nuove linee di business e di definire nuove strategie in linea con i valori della società e del Gruppo a cui appartiene e di rafforzare la nostra leadership quale full service provider nel mercato immobiliare».
«Ringrazio il consiglio di amministrazione per la fiducia accordatami e sono orgoglioso di essere stato nominato amministratore delegato della Società dopo aver attivamente contribuito al processo di rilancio del Gruppo – commenta il nuovo amministratore delegato Marco Speretta –. È giunto ora il momento del rinnovamento, per recepire le numerose evoluzioni e sviluppare nuovi progetti che ci sono e ci saranno sia all’interno del Gruppo sia nei mercati di riferimento per affrontare le prossime sfide più forti di prima».
Fonte: Il Sole 24 Ore