Gadget a effetto Wow che hanno cambiato il 2023 e provano a innovare la nostra vita digitale

Gadget a effetto Wow che hanno cambiato il 2023 e provano a innovare la nostra vita digitale

Definire l’effetto wow nell’elettronica di consumo non è immediato. La tecnologia domestica, quella che arriva nelle nostre mani e nelle nostre case, dovrebbe renderci la vita più semplice, ma nei fatti ha reso il quotidiano più complesso. Siamo più efficienti, volendo anche più produttivi, ma sfruttiamo in percentuale minime le potenzialità attuali. Un prodotto più è disegnato bene, più è semplice. I manuali di istruzioni, telecomandi con tanti piccoli pulsanti colorati e dispositivi da adattare sono il passato, o dominio di raffinatissimi esperti della materia, ingegneri mancati e smanettoni nell’intimo. Ecco perché televisori, smartphone, tablet, cuffie, lettori di libri digitali, da spenti sembrano tutti uguali. Perché non è tempo di fughe in avanti e l’innovazione è quasi sempre incrementale. Si procede tutti insieme a piccoli passi, magari copiando quelli più bravi.
Eppure, quest’anno qualcosa di nuovo è atterrato. Parliamo di oggetti insoliti, coraggiosi e non sempre visionari, ma che comunque hanno saputo distinguersi. Ecco una selezione personale.

Partiamo con gli smartphone, che hanno avuto l’anno peggiore dell’ultimo decennio. Il 2023 ha comunque lavorato alla biodiversità del settore, allargando la famiglia dei telefonini pieghevoli. Il prezzo rimane alto, ma la tecnologia sembra matura. Segnaliamo Motorola Razr 40 Ultra. Non è il più potente, ma è il più intelligente. Il maggiore pregio del nuovo flip phone di Motorola è di aver capito quello che il mercato dei foldable vuole davvero: uno smartphone diverso, bello e che sa fare cose che gli altri non fanno. Stesso discorso, se però restiamo nel formato mattonella, vale per il Pixel Pro 8, che è nel mondo Android la migliore incarnazione della fotografia computazionale e dell’uso divertente dell’intelligenza artificiale.

Volendo però scegliere l’incarnazione imperfetta di una nuova generazione di gadget nati per e con l’AI generativa, la scelta va ad AI Pin della segretissima startup fondata da Imran Chaudhri, il designer ex Apple e dietro ad alcuni tra i prodotti di più grande successo. È grande come una confezione di Airpod, si indossa, proietta le informazioni con un laser sulla mano e ha accesso a modelli di intelligenza artificiale di OpenAI. Nei giorni scorsi ha presentato in anteprima il suo primo dispositivo, in pratica è uno smartphone indossabile senza display. Forse il passo è stato più lungo della gamba, ma almeno è qualcosa di nuovo.

Come sono nuove le Dyson Zone, le prime cuffie Dyson per la purificazione dell’aria progettate per combattere l’inquinamento urbano, inclusi gas, allergeni e particolato. L’impatto certo è inquietante. Ricorda alcuni predoni alla Ken Shiro o personaggi da post-apocalisse. Meno nuovo, ma più interessante, è il caschetto presentato quest’anno da Apple. Vision Pro non è realtà virtuale, ma neanche realtà aumentata. Si annuncia come una interfaccia spaziale alle applicazioni della Mela. E se manterrà quello che promette, al di là del successo commerciale, aprirà una nuova strada a un metaverso reale.

Lenovo Smart Paper è invece un passaggio evolutivo. Non è un e-reader con il pennino. E nemmeno un tablet per chi vuole leggere. Ma una via di mezzo, un bloc-notes digitale davvero completo per chi rimpiange gli appunti a mano.

Fonte: Il Sole 24 Ore