Garanzie e Twombly reggono il mercato da Phillips
Il catalogo misto di arte del ‘900 e contemporanea proposto da Phillips la sera del 15 novembre a New York ha realizzato 139 milioni di dollari, entro la stima di 115-160 milioni senza le commissioni, con un solo lotto invenduto su 44 offerti (dopo due ritiri), di cui poco meno della metà garantiti, fra cui la maggior parte dei lotti milionari.
Il copione che si ripete oramai da diverse stagioni di aste del settore vede due componenti distinte operare allo stesso tempo sotto lo stesso ombrello della finanziarizzazione del mercato: da un lato le ‘blue chip’ rappresentate dagli artisti già affermati e protetti da garanzie, dall’altro nuovi nomi soprattutto femminili del contemporaneo con lavori freschi di pittura che raggiungono in pochi mesi prezzi nell’ordine delle centinaia di migliaia di dollari grazie ad un corto circuito ben orchestrato da un ristretto numero di attori fra gallerie, curatori, musei privati e non e collezionisti-investitori.
Artisti milionari garantiti
A guidare l’asta, un enorme dipinto a segni rosso sangue della serie di otto lavori dedicati a ‘Bacchus’ da Cy Twombly nel 2005 che raggiunge 41,6 milioni di $, da una stima di 35-45 milioni, grazie ad una breve serie di rilanci che permette di superare il ricorso alla garanzia che proteggeva il lotto. Fra gli artisti storici spicca un ritratto del padre di Chagall del 1911 che torna sul mercato dopo un caso di restituzione, aggiudicato a 7,4 milioni da una stima di 6- 8 milioni di dollari, e un dipinto surrealista di un unicorno antropomorfo di Magritte del 1964 ‘Le meteore’ finito probabilmente al garante per 4,2 milioni di $, appena oltre la stima bassa grazie alle commissioni.
Si ferma a 4,9 milioni un lavoro su carta dai colori accesi di de Kooning del 1977, mentre uno ‘stabile’ di Calder ‘Petite croix’ del 1968 raggiunge 4 milioni a metà della stima di 3,5-4,5 milioni di $. Finisce al garante ‘To Repel Ghosts’, ritratto di personaggio afroamericano a grandezza naturale su legno, di Basquiat del 1985 a 7,9 milioni con le commissioni da una stima di 7-10 milioni, mentre un lavoro astratto di oltre tre metri del 2011 dell’artista afroamericano Mark Bradford ‘He Barked Just Like a Watchdog’ sfiora 4,9 milioni da una stima di 4-6 milioni di $. Si ferma sulla soglia dei 10 milioni un classico lavoro geometrico dai colori intricati e di grandi dimensioni di Mark Grotjahn del 2014, fermo a 9,8 milioni da una stima di 8-12 milioni di $. Fra i lotti garantiti e probabilmente finiti ai garanti vi è anche un Moschettiere di Picasso del 1968 alla stima bassa di 2,5 milioni grazie alle commissioni.
Il mercato delle artiste
La top ten include due artiste affermate: Marlene Dumas, 69enne sudafricana spinta da Francois Pinault con un lavoro oramai ‘storico’ del 1988 ‘Snow White in the Wrong Story’, tela dal soggetto inquietante di tre metri di lunghezza che sfiora 3,8 milioni entro la stima di 3,5-4,5 milioni di $ grazie alle commissioni, e ‘Tsunemasa’ del 2014 di Julie Mehretu, nota artista americana di origine etiope, pannello astratto a toni di grigio, salvato con ogni probabilità dalla garanzia a 4,4 milioni di $ da una stima di 4-6 milioni. Record in asta a 1,6 milioni di $, tre volte la stima bassa, per la quarantenne americana di origine colombiana Maria Berrio con un dipinto del 2015 ‘He Loves Me, He Loves Me Not’, figurativamente coerente con la pratica infantile a cui si riferisce.
I primi lotti dell’asta, destinati a suggerire teatralmente un mercato spumeggiante, hanno tutti raggiunto lo scopo superando ampiamente la garanzie, grazie a lavori recentissimi di artiste giovanissime: Ilana Savdie, altra artista colombiana trapiantata a New York e rappresentata dalla mega galleria White Cube, con ‘Marimonda Desplegada’, tela del 2020 ovviamente di grandi dimensioni e coloratissima, si ferma a 176mila $, oltre tre volte la stima, la trentenne Danica Lundy, altra artista della stessa galleria, con una tela figurativa del 2019 ‘Miss Fost Kiss’ raggiunge 190mila $ da una stima di 80-120mila $, e di Lauren Quin (30 anni) una decorativa tela grande e coloratissima del lontano 2020 ‘Arrow’ è aggiudicata a 164mila $, mentre la trentacinquenne Avery Singer (rappresentata da Hauser & Wirth) ottiene 1,7 milioni confermando la stima di 1,5-2 milioni di dollari con un dipinto geometrico simil-cubista a toni di grigio del 2015.
Fonte: Il Sole 24 Ore