Gaza, è giallo sulla morte del capo di Hamas Yahya Sinwar. Esercito di Israele non conferma né smentisce

È giallo sulla morte del leader di Hamas Yahya Sinwar, dopo che i media israeliani hanno riportato la notizia che potrebbe essere rimasto ucciso in un raid a Gaza. Mentre le verifiche sono in corso, l’esercito israeliano ha dichiarato al Jerusalem Post di non poter né confermare né smentire le notizie sulla possibile morte del capo di Hamas.

Tra le fonti consultate dal Jerusalem Post, una di alto livello ha gettato acqua sul fuoco, mentre un’altra ha detto di non avere informazioni reali al riguardo e altre ancora hanno rilevato disaccordi all’interno dell’establishment della difesa.

Idf non conferma né smentisce

L’esercito israeliano «non può confermare, né smentire» che il leader di Hamas Yahya Sinwar sia vivo o morto, ha confermato in un briefing il portavoce delle Forze di difesa israeliane Daniel Hagari. «Per quanto riguarda quanto emerso negli ultimi giorni sulla situazione di Sinwar, non posso né confermarlo né smentirlo», ha detto.

Israele indaga

Hagari ha riferito che Israele sta indagando sulla possibilità che il leader di Hamas Yahya Sinwar sia stato ferito o ucciso a Gaza, sulla base di informazioni a disposizione dell’intelligence militare. Secondo il Times of Israel, lo scenario sarebbe «altamente improbabile». Mentre secondo il sito di notizie Walla, lo Shin Bet ha respinto il rapporto e ritiene che Sinwar sia vivo.

Casa Bianca: «Sinwar non sta negoziando in buona fede»

Domenica 23 settembre Sinwar era stato attaccato dalla Casa Bianca. «Non sembra che Sinwar sia affatto disposto a continuare a negoziare in buona fede, soprattutto dopo aver assassinato sei ostaggi in un tunnel, in stile esecuzione», ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ad Abc, riferendo ai corpi di sei ostaggi che erano stati rapiti da Hamas il 7 ottobre che sarebbero stati uccisi dai miliziani guidati da Sinwar. Corpi recuperati a inizio mese dalle forze israeliane di difesa.

Fonte: Il Sole 24 Ore