Gaza, Hamas respinge proposta Israele di prolungare fase 1 della tregua

Gaza, Hamas respinge proposta Israele di prolungare fase 1 della tregua

Il piano, secondo quanto riporta il quotidiano britannico, prevederebbe inoltre un rafforzamento del controllo di Israele sulla vita quotidiana nel territorio palestinese. Fonti umanitarie informate sul piano hanno spiegato che gli stessi “hub umanitari” potrebbero essere protetti da appaltatori di sicurezza privati, ma sarebbero situati in aree “sotto il pieno controllo dell’IDF”. L’unico ingresso a Gaza attraverso il quale sarebbero consentiti gli aiuti, secondo il progetto, sarebbe il valico di Kerem Shalom, controllato da Israele. Il valico di Rafah, tra Egitto e Gaza, sarebbe chiuso in modo permanente. Le organizzazioni non governative (Ong) autorizzate a operare a Gaza dovrebbero essere registrate in Israele e tutto il personale che lavora per loro o per le agenzie delle Nazioni Unite dovrebbe essere esaminato. Poiché gli aiuti sarebbero consentiti solo attraverso un valico israeliano e non attraverso Rafah, ciò renderebbe praticamente impossibile operare a Gaza per l’agenzia di soccorso delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), di gran lunga la più grande organizzazione di aiuti a Gaza, che è stata bandita da Israele.

Il piano non fa menzione della proposta di Donald Trump di prendere possesso della Striscia di Gaza e svuotare il territorio dai suoi abitanti palestinesi per una ricostruzione che alla fine faccia della Striscia una Riviera del Medio Oriente.

Guterres: «tregua deve tenere, prossimi giorni saranno critici»

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha esortato Israele e il gruppo militante palestinese Hamas a rispettare l’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, sottolineando l’importanza dei prossimi giorni, mentre termina oggi la prima fase della tregua. «L’accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi deve essere mantenuto – ha dichiarato Guterres in comunicato alla vigilia della scadenza della prima fase del cessate il fuoco – I prossimi giorni sono critici. Le parti non devono lesinare gli sforzi per evitare una rottura dell’accordo». Secondo i termini dell’accordo, i combattimenti devono rimanere sospesi finché entrambe le parti continuano a negoziare per la seconda fase. Secondo quanto riferito da fonti alla dopa, Hamas avrebbe rifiutato un’estensione della prima fase, insistendo invece per passare direttamente alla seconda. La seconda fase del cessate il fuoco è destinata a porre definitivamente fine alla guerra di Gaza, con il rilascio da parte di Hamas di tutti gli ostaggi rimasti e il completamento del ritiro dell’esercito israeliano da Gaza.

Usa approvano vendita armi a Israele per quasi 3 mld dollari

L’amministrazione Trump ha approvato una vendita di armi a Israele per quasi 3 miliardi di dollari, scavalcando la normale revisione del Congresso per fornire al Paese altre bombe da 900 kg che ha utilizzato nella guerra contro Hamas a Gaza. In una serie di notifiche inviate al Congresso venerdì in tarda serata, il Dipartimento di Stato ha dichiarato di aver autorizzato la vendita di oltre 35.500 bombe MK 84 e BLU-117 e 4.000 testate Predator per un valore di 2,04 miliardi di dollari. Il Segretario di Stato Marco Rubio “ha stabilito e fornito una giustificazione dettagliata che esiste un’emergenza che richiede la vendita immediata al governo di Israele dei suddetti articoli e servizi di difesa nell’interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, rinunciando così ai requisiti di revisione del Congresso”, ha dichiarato il dipartimento. Le consegne dovrebbero iniziare l’anno prossimo, ha detto. Utilizzando la stessa giustificazione, il dipartimento ha anche detto che Rubio aveva approvato un’altra vendita di munizioni a Israele del valore di 675,7 milioni di dollari da consegnare a partire dal 2028. Inoltre, ha detto che Rubio aveva approvato la vendita di emergenza di bulldozer Caterpillar D9R e D9T del valore di 295 milioni di dollari.

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Fonte: Il Sole 24 Ore