Gaza, in 300.000 sono tornati nel Nord distrutto: c’è bisogno di 135.000 tende e roulotte
La Jihad palestinese ha diffuso un video di Yehud, in cui la giovane rassicura la sua famiglia dicendo che sta “bene” e aggiunge che spera di tornare presto a casa “come le altre ragazze”. Poi si rivolge a Netanyahu e a Trump chiedendo loro di proseguire con la tregua “in modo che tutti i prigionieri possano tornare” a casa.
In cambio, le forze israeliane hanno acconsentito al passaggio dei gazawi attraverso il corridoio di Netzarim – che divide in due la Striscia – permettendo loro di tornare a casa, o a ciò che ne rimane. Sin dalle prime ore del mattino, un fiume di sfollati si è riversato verso la parte settentrionale dell’enclave. Una marea umana di pacchi, buste, carretti, bici e anche automobili per chi è più fortunato: i pochi resti di una vita sventrata dall’ennesima guerra nella Striscia.
Un attraversamento organizzato e che potrebbe richiedere anche giorni di attesa, con contractor egiziani che ispezionano persone e auto con scanner alla ricerca di armi ed esplosivi, perché l’accordo sulla tregua prevede che per tornare a nord si debba essere disarmati. E se da una parte la gioia è il sentimento che riempie la folla finalmente libera di tornare a casa, dall’altra resta la desolazione per una terra ormai ridotta a deserto e a cumuli di macerie da 15 mesi di bombe a tappeto: secondo le stime del governo, la popolazione di Gaza City e del nord avrà bisogno di 135.000 tende e roulotte.
Un attraversamento organizzato e che potrebbe richiedere anche giorni di attesa, con contractor egiziani che ispezionano persone e auto con scanner alla ricerca di armi ed esplosivi, perché l’accordo sulla tregua prevede che per tornare a nord si debba essere disarmati. E se da una parte la gioia è il sentimento che riempie la folla finalmente libera di tornare a casa, dall’altra resta la desolazione per una terra ormai ridotta a deserto e a cumuli di macerie da 15 mesi di bombe a tappeto: secondo le stime del governo, la popolazione di Gaza City e del nord avrà bisogno di 135.000 tende e roulotte.
Fonte: Il Sole 24 Ore