Gcap, il 13 dicembre l’accordo sui caccia di sesta generazione con Gran Bretagna e Giappone. Ipotesi allargamento all’Arabia Saudita

Gcap, il 13 dicembre l’accordo sui caccia di sesta generazione con Gran Bretagna e Giappone. Ipotesi allargamento all’Arabia Saudita

Il percorso che condurrà al 2035, quando entrerà in servizio il cacciabombardiere di sesta generazione, che andrà a sostituire gli Eurofighter, registra l’ennesima tappa di avvicinamento. Il progetto è portato avanti da Italia, Regno Unito e Giappone (ma in futuro potrebbe accogliere altri Paesi). All’inizio della settimana Roberto Cingolani, ad di Leonardo – azienda capofila per l’Italia, assieme a Bae Systems (Regno Unito) e Mitsubishi Heavy Industries (Giappone) – ha anticipato che il 13 dicembre sarà sottoscritto l’accordo per il Gcap (Global Combat Air Program).

Il programma

Il programma Gcap consiste in un sistema di aerei da combattimento di sesta generazione, integrato con sistemi cooperanti non pilotati, satelliti ed altri assetti militari. Il progetto prevede che tutti gli elementi del sistema siano collegati da una rete “intelligente”, basata su un’architettura cloud dedicata, intelligenza artificiale e datalink di nuova generazione. Per l’Italia i nuovi velivoli sono destinati, come ribadito dal Governo anche in sede parlamentare, a sostituire la flotta Eurofighter a partire dal 2035, con una vita operativa estesa fino alle ultime decadi del secolo. Il progetto ha un ruolo di primo piano per il Governo. «Il Global Combat Air Program è un’iniziativa di importanza strategica sia in termini politici che industriali» ha sottolineato la premier Giorgia Meloni, in un videomessaggio al Convegno di Pontignano, organizzato dall’Ambasciata britannica in Italia e dal British Council.

Crosetto: programma Gcap va nella linea indicata da Elon Musk

La partecipazione dell’Italia al programma per il caccia di sesta generazione Gcap, ha sottolineato il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenuto in question time al Senato, «ci porterà a un accesso a un’élite tecnologica di assoluta eccellenza nel mondo. Può essere un punto di svolta nel campo aerospaziale che va in quella linea che ha indicato Elon Musk, che possa superare anche l’elemento umano nel volo». «È un programma – ha aggiunto il ministro – ambizioso, che non andrà in concorrenza” con quello degli F35. “Penso che questa cooperazione tra i Paesi sia importante dal punto di vista sia tecnologico, sia economico e che il fatto che altri Paesi vogliano associarsi sia indice della fiducia che questo programma sta ispirando nel mondo”. Quanto agli F35, ha aggiunto, “è un programma che non ha portato soltanto vantaggi significativi alla Difesa – è una scelta attinente alle Forze armata di amministrazioni precedenti la mia, che io però condivido, perché alla fine è uno strumento di deterrenza unico al mondo – ma ha garantito anche una ricaduta sociale significativa”. (

Leonardo: «A breve la jv per lo sviluppo del Gcap»

Intervenuto qualche giorno dopo le dichiarazioni di Cingolani in audizione di fronte alla Commissione Esteri e Difesa del Senato, il responsabile del progetto per Leonardo, Guglielmo Maviglia, chief Gcap officer ha fornito alcuni dettagli su quelle che saranno le prossime tappe. Dopo il via libera di Italia, Uk e Giappone, che «permetterà di avviare ufficialmente le attività dell’Agenzia incaricata di gestire su mandato delle tre nazioni il programma», le società capofila – ha spiegato – hanno «l’obiettivo di firmare a breve un accordo di joint venture per creare la nuova società che guiderà la progettazione e lo sviluppo del Gcap. Le due entità lavoreranno insieme, agenzia e joint venture, e saranno costituite da personale proveniente da tutte e tre le nazioni per massimizzare collaborazione e condivisione, assicurando efficacia, efficienza e tempestività nella gestione del programma».

Tajani: penso che il Gcap si allargherà all’Arabia Saudita

Il programma era stato inizialmente avviato tra Italia, Regno Unito e Svezia, che avevano firmato un Memorandum of understanding nel dicembre del 2020. Successivamente la Svezia ha abbandonato il progetto, mentre il Giappone ha deciso di aderirvi. Così come potrebbe accadere per altri Paesi. «Penso che l’accordo Gcap con Gran Bretagna e Giappone, in materia di aerei da combattimento, adesso si allargherà all’Arabia Saudita», ha detto il 27 novembre il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto al convegno di Forza Italia “Difesa europea: sfide e opportunità”, alla Camera. A chi poi gli chiedeva un’indicazione sui tempi dell’allargamento al nuovo partner, Tajani ha risposto: «Stiamo lavorando».

Fonte: Il Sole 24 Ore